L’Istat ha evidenziato un aumento delle temperature record in Italia nel 2020: la classifica delle 10 città più colpite.
L’Istat ha pubblicato lo scorso 28 marzo il suo ultimo rapporto sui cambiamenti climatici in Italia, con riferimento al 2020.
Secondo quanto emerge dal documento dell’Istituto Nazionale di Statistica, nel nostro Paese si è registrato un aumento medio delle temperature di 0,3°C in rapporto al decennio 2006-2015.
La situazione è peggiore se rapportata ai valori climatici dal 1971 al 2000, perché si registra una variazione pari a +1,2°C nei capoluoghi di regione italiani. Contestualmente, sempre il 2020 ha rappresentato l’anno meno piovoso dell’ultimo decennio. Dal 2011, infatti, non si assisteva a un livello di precipitazioni così basso.
Ecco quindi quali sono le 10 grandi città italiane più colpite dal riscaldamento globale nel 2020, in confronto ai livelli registrati dal 1971 al 2000.
Le 10 città in Italia più calde a causa dell’aumento delle temperature
- Perugia: +2,1°C
- Roma: +2°C
- Milano:+1,9°C
- Bologna: +1,8°C
- Torino: +1,7°C
- Trieste: +1,5°C
- Aosta: +1,4°C
- Campobasso: +1,4°C
- Bolzano: +1,3°C
- Napoli: +1,3°C
In cima alla classifica delle 10 città italiane più colpite dal cambiamento climatico troviamo Perugia con un aumento delle temperature di 2,1°C. Segue Roma con 2°C, mentre a chiudere il podio troviamo Milano che si attesta su un incremento di 1,9°C.
Come è possibile osservare, a soffrire maggiormente l’innalzamento delle temperature sono i capoluoghi del centro-Nord, con Bologna, Torino e Trieste che si collocano tra la quarta e la sesta posizione di questa classifica, in un intervallo che va da 1,8°C del capoluogo dell’Emilia-Romagna a 1,5°C del comune friulano.
A pari merito al 7° posto è possibile trovare Aosta e Campobasso, con un aumento medio di 1,4°C. Infine, Bolzano e Napoli chiudono insieme alla decima posizione con un valore di 1,3°C.
Cambiamento climatico in Italia: i dati Istat
La situazione nei grandi centri italiani è aggravata anche dall’assenza di piogge, con una media di -91 mm di precipitazioni rispetto al periodo 1971-2020. In questo caso la città più colpita è Napoli, con una variazione negativa di 423,5 mm, seguita, considerando esclusivamente i capoluoghi di regione, da Genova con -276,9 mm, e Catanzaro a -262,1 mm.
Una delle principali conseguenze di questa combinazione è quindi il raggiungimento del record di 56 “notti tropicali” registrate nel 2020, ovvero le notti in cui la temperatura non scende al di sotto dei 20°C.
L’Italia deve quindi accelerare sulle misure per riuscire contrastare il riscaldamento globale in atto che, come è stato possibile osservare in particolare negli ultimi anni, può provocare eventi climatici estremi, tra cui incendi, inondazioni e siccità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA