I motori a gasolio sono sotto scacco in diversi Paesi europei e non solo, nonostante possano vantare diversi sostenitori.
Si avvicina il momento di dire addio al Diesel, il motore che per anni è stato l’avanguardia dell’automotive e che ora sembra essere stato schiacciato da emissioni troppo inquinanti, superato dalla giovane mobilità elettrica e ibrida.
Dal Dieselgate in poi, i motori a gasolio hanno subito diversi colpi da ogni parte del mondo, prima dagli Stati Uniti, e poi di riflesso in tutta Europa. Ad oggi, diversi Paesi hanno annunciato la data in cui le auto Diesel saranno tagliate fuori dalla circolazione, e altrettante case automobilistiche hanno già deciso di chiuderne la produzione.
Nonostante questo, i motori Diesel vantano ancora un pubblico di sostenitori, che difficilmente però riuscirà a fermare la tendenza: oggi ancora conviene acquistare un’auto Diesel?
Auto Diesel verso l’addio
Dopo più di trent’anni di avanguardia ingegneristica e di un apprezzamento crescente nel mercato, nel 2015 scoppia il Dieselgate: negli Stati Uniti viene scoperto il software del gruppo Volkswagen che falsa i dati delle emissioni di alcuni modelli a gasolio.
Una reazione a catena impone di rivalutare la motorizzazione di Rudolf Diesel da cima a fondo con la consapevolezza dell’elevato inquinamento: le case automobilistiche iniziano a mettere a margine i propri modelli Diesel, ad esclusione dei veicoli commerciali, messi alle strette anche dalle direttive dei Governi.
Oggi, dopo altri scandali sui test per le emissioni che hanno coinvolto le case tedesche, Porsche, Toyota ma anche FCA e molte altre case automobilistiche hanno stabilito la prossima uscita di produzione del Diesel. Così molti Paesi: il sindaco di Parigi ha fissato la data al 2020, così Londra, Barcellona e Roma, che dal 2024 chiuderà il centro storico ai Diesel. La Norvegia, esempio di efficienza energetica, ha fissato al 2025 la data di addio ai motori a gasolio, così come in Germania.
Conviene ancora l’auto Diesel?
Le conseguenze di queste decisioni da parte di produttori e legislatori ha portato a un calo nella domanda del pubblico che si è registrata soprattutto nel Regno Unito ed ha attraversato tutta Europa: in Italia, nei primi due mesi del 2018, le immatricolazioni delle auto Diesel sono scese di -0,6% rispetto al 2017 e -1,2 rispetto al 2016.
Ciò nonostante, negli ultimi anni, le auto a gasolio acquistate in Italia sono state più della metà del totale e anche se regioni come la Lombardia hanno iniziato a tagliare gli incentivi al Diesel, le case automobilistiche vorranno liberarsi dei modelli finora prodotti.
Questo fa pensare che se gli incentivi mancheranno dal punto di vista istituzionale, saranno le concessionarie e prima ancora le case madri a “svendere” le auto a gasolio.
Per stabilire se ancora sia conveniente è necessario valutare le esigenze di ogni automobilista, ma in generale il prezzo del gasolio in Italia è tra i più elevati d’Europa e con una tassazione elevata, il prezzo d’acquisto dovrebbe essere davvero basso per garantire un guadagno pari all’efficienza.
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