La diffusione delle colonnine di ricarica è fondamentale per la crescita della mobilità elettrica. Qual è la situazione in Italia? Lo svela un rapporto di Legambiente.
Le auto elettriche hanno bisogno delle infrastrutture dedicate per poter avere un adeguato sviluppo in termini di diffusione e di utilizzo. Dunque colonnine di ricarica disponibili e di potenza adeguata, come minimo nelle aree urbane e in quelle sub-urbane, che per il momento rappresentano il grosso dell’ “habitat” dei veicoli EV.
Qual è la diffusione delle colonnine di ricarica per auto elettriche in Italia? La risposta è piuttosto articolata, dal momento che la situazione è molto eterogenea: ci sono regioni con un numero di infrastrutture piuttosto elevato ed altre dove sono vere e proprie chimere.
I numeri aggiornati circa la copertura delle colonnine sono contenuti nel rapporto Città MEZ (Mobilità Emissioni Zero) pubblicato da Legambiente e da Motus-E, che ha preso in esame la diffusione delle infrastrutture sul territorio italiano, valutando anche le città della penisola in base alla mobilità elettrica, alle politiche ambientali e ai trasporti pubblici.
Più colonnine per auto elettriche, ma non ovunque
Il rapporto Città MEZ ha mappato le colonnine di ricarica per auto elettriche disponibili nel 2019 confrontandole con quelle del 2018, operando una distinzione tra quelle con potenza inferiore agli 11 kW/h e quelle con potenza superiore, che garantiscono tempi di ricarica più veloci.
Se nel 2018 le colonnine con potenza inferiore agli 11 kW/h erano complessivamente 1.885, ad aprile 2019 sono diventate 2.684. Un bel risultato, ma ancora meglio fanno le colonnine con potenza superiore agli 11 kW/h, passate dalle 2.368 dello scorso anno alle 5.507 di quest’anno.
Risultati incoraggianti - dunque - se pensiamo che nel 2013 le colonnine di ricarica erano sono 450 in tutta italia contro le oltre 8.000 attuali. Tutto bene, quindi? No, perché la diffusione è decisamente a “macchia di leopardo”, concentrata nelle aree metropolitane. Ma quello che impressiona di più è la distribuzione geografica, con il Centro-Nord decisamente più avanti del Mezzogiorno.
Colonnine di ricarica: bene al Centro-Nord, ancora poche a Sud
La diffusione delle infrastrutture di ricarica per auto elettriche vede prevalere le regioni settentrionali e quelle centrali, con la Lombardia in testa alla classifica per numero di colonnine ad elevata potenza. Bene anche Trentino-Alto Adige e Veneto, ma scorrendo la classifica i numeri calano rapidamente fino a toccare quota 8 in Molise, fanalino di coda.
Le città “green” più virtuose: bene Milano e Bologna
Un altro elemento valutato all’interno del rapporto Città MEZ è il livello di sostenibilità della mobilità all’interno delle città italiane. Una valutazione che tiene conto del numero di veicoli elettrici all’interno della flotta del trasporto pubblico locale, dell’accessibilità di servizi come il car-sharing e dell’utilizzo da parte dei cittadini di mezzi alternativi come la bicicletta, oltre ovviamente alle politiche ambientali comunali: PUM - Piani Urbani per la Mobilità - e PUMS, Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile.
Anche in questo caso, in testa alla classifica c’è Milano, che pianifica di convertire all’elettrico l’intera flotta del trasporto pubblico locale entro il 2030. Sul podio anche Bologna e Trento, mentre la Top 10 è completata da Bolzano, Ravenna, Pesaro, Ferrara Parma, Torino e Reggio Emilia.
Tra le grandi città, al 14° posto troviamo Firenze, al 18° Napoli, al 20° Venezia e al 22° Genova. Bari è al 38° posto, Palermo al 41° mentre Roma si colloca quasi a metà classifica: al 48° posto delle 104 città valutate.
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