Dopo la pubblicazione dei numeri trimestrali, indicazioni negative per le azioni Intesa Sanpaolo arrivano dai giudizi degli analisti. In particolare, questa mattina sono arrivate le valutazioni di Morgan Stanley e Mediobanca.
Nuovo segno meno per le azioni Intesa Sanpaolo. Dopo il calo del 2,07% messo a segno nel giorno della trimestrale, oggi il titolo ha terminato a 2,216 euro (-1,16%).
In calo del 3,86% nelle ultime cinque sedute, le azioni Intesa Sanpaolo negli ultimi tre mesi segnano un rialzo del 12,5%. Rispetto a un anno fa, ISP vale il 29% in meno.
I conti dei primi tre mesi dell’esercizio 2019 si sono chiusi con un utile netto di 1.050 milioni di euro, all’estremo superiore del consenso 0,9-1,05 miliardi fissato dagli analisti contattati da Bloomberg (Trimestrale Intesa Sanpaolo: risultati sopra le stime. Messina, molto soddisfatti).
I proventi operativi, attesi a 4.328 miliardi, hanno segnato un -8,8% nel confronto annuo attestandosi a 4.389 milioni. Tenendo conto degli 840 milioni di dividendi maturati nel trimestre, al 31 marzo il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma è risultato pari al 13,5%, “livello top –si legge nella nota della società- tra le maggiori banche europee”.
Secondo i criteri transitori in vigore per il 2019, il dato si attesta al 13,1%, rispetto a un requisito Srep da rispettare nel 2019 pari rispettivamente al 9,34% e all’8,96%.
Intesa Sanpaolo: MS riduce target, bocciatura da Mediobanca
Il day-after la pubblicazione dei conti trimestrali, gli analisti di Morgan Stanley hanno ridotto il prezzo obiettivo sulle azioni Intesa Sanpaolo da 2,4 a 2,3 euro (+3,6% sui livelli attuali) ribadendo la raccomandazione “equalweight”.
I conti del primo trimestre, sottolineano gli analisti, hanno evidenziato commissioni «più deboli» e un «CET1 in calo trimestre sul trimestre».
Mediobanca ha invece ridotto la valutazione sulle azioni Intesa Sanpaolo da “neutral” ad “undeperform”. Scende anche il target price, che passa da 2,25 a 2 euro.
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