Azioni Poste Italiane: conviene acquistare per il secondo trimestre 2016?

Livio Spadaro

25/05/2016

Dopo i conti relativi al primo trimestre 2016 e il pericolo di un nuovo collocamento del Tesoro, conviene investire sulle azioni di Poste Italiane per il secondo trimestre?

Azioni Poste Italiane: conviene acquistare per il secondo trimestre 2016?

Le azioni di Poste Italiane trattano stabilmente intorno quota €6,9 e quest’oggi avanzano verso tale prezzo con un rialzo del +0,51%. Il titolo della società postale ha beneficiato recentemente dei dati di bilancio 2015, pubblicati a marzo, e dei conti relativi al primo trimestre 2016.

In entrambi i casi i numeri sono stati dalla parte del gruppo postale, mostrandosi oltre le attese del consenso. Tuttavia, la performance del titolo non è stata gratificante secondo l’azionista di minoranza Amber Capital.

La sottoperformance del titolo è probabilmente dovuta alle indiscrezioni secondo cui il Tesoro sta pensando di smuovere la quotazione in Poste. Metà della posizione detenuta andrebbe alla Cassa Depositi e Prestiti mentre l’altra metà finirebbe sul mercato rischiando così di diluire l’azionario. Conviene quindi acquistare il titolo di Poste nel secondo trimestre?

Azioni Poste Italiane: buoni risultati ma titolo non li riflette

Le azioni di Poste Italiane continuano la loro corsa verso la resistenza ferma a quota €6,92. Il titolo del gruppo postale nelle ultime settimane ha beneficiato di diverse newsflow. La prima risale al mese di marzo, quando la società ha pubblicato i conti relativi all’esercizio 2015 mostratisi al di sopra delle attese degli analisti.

Poi, qualche settimana fa, la società ha reso noti i numeri relativi al primo trimestre 2016. Anche in questo caso i conti sono stati superiori alle attese e le azioni di Poste Italiane si sono guadagnate la conferma del rating buy da parte di Citigroup ed Equita Sim.

Tuttavia, la performance del titolo non ha soddisfatto l’azionista di minoranza Amber Capital. La SGR, che detiene meno del 2% del capitale di Poste, in sede dell’ultima assemblea si è lamentata del fatto che la performance del titolo non rifletta i fondamentali visti nel bilancio e nei conti trimestrali.

Il motivo per questa sottoperformance in realtà c’è. Nell’analisi da noi pubblicata poco prima dell’IPO, abbiamo elencato alcune problematiche legate all’investimento sulle azioni di Poste Italiane (qui è possibile approfondire).

Azioni Poste Italiane: nuovo possibile collocamento del Tesoro pesa sul titolo

Ai contro elencati nell’articolo pre-IPO se ne aggiunge un altro e cioé quello relativo a cosa intende fare il Tesoro con la quota di Poste rimasta. Ultimamente sono circolate indiscrezioni che ipotizzano uno scorporo di tale quota. Metà andrebbe alla Cassa Depositi e Prestiti mentre l’altra metà sarebbe da destinare sul mercato.

Questo secondo punto è uno dei motivi principali per cui il titolo di Poste non sta performando adeguatamente. Se il Tesoro decidesse di immettere una nuova quota sul mercato, si rischierebbe una diluizione dell’azionario in circolazione.

A tal proposito Mediobanca qualche giorno fa nel commentare le indiscrezioni aveva suggerito di effettuare un buyback per limitare il possibile effetto diluitivo.

Se così fosse, il titolo soffrirebbe poco il nuovo collocamento mentre senza il piano di riacquisto potremmo assistere ad una discesa notevole del titolo per lo meno nel breve periodo. A tal proposito però, c’è qualcuno come Equita Sim che vede di buon occhio le intenzioni del Tesoro.

Azioni Poste Italiane: ingresso Cdp creerebbe sinergie investimenti - Equita Sim

Gli esperti della casa d’affari hanno ribadito nuovamente il rating buy sulle azioni di Poste con prezzo obiettivo di €8,4. Gli analisti commentano positivamente il riassetto societario che vedrebbe la Cassa Depositi e Prestiti come nuova controllante del gruppo postale visto che sarebbe speculare ad altre società come Snam e Terna.

L’operazione nel caso sarebbe propedeutica per un piazzamento della restante quota del Tesoro sul mercato, cosa che comunque non dovrebbe avvenire in tempi brevi.

Il conferimento della quota a Cdp ridurrebbe l’overhang sul titolo di Poste visto che nel breve periodo elimina il rischio del collocamento sul mercato. Rischio che comunque rimarrebbe nel medio.

Il passaggio da Poste a Cda dovrebbe ridurre il rischio di revisione del contratto che regola la raccolta del risparmio postale in base al quale Poste riceve una commissione dello 0,5% sui saldi medi di buoni fruttiferi e libretti postali (emessi da Cdp).

Infine, proseguono gli esperti di Equita, un maggior legame tra governance di Poste e Cdp potrebbe dare vista a sinergie in investimenti che avrebbe come maggiore beneficiario Poste Vita.

Quanto affermato dagli analisti di Equita sembra verosimile. È improbabile che nel breve periodo il Tesoro collochi metà quota sul mercato e l’altra metà a Cdp.

Sembra molto più probabile che si proceda prima con lo scorporo nel breve periodo a Cdp mentre nel medio termine con il nuovo collocamento in Borsa. Assumendo questo scenario, cerchiamo di capire con l’analisi tecnica i movimenti per le prossime settimane delle azioni di Poste Italiane.

Azioni Poste Italiane: analisi tecnica di breve periodo

Dall’analisi del grafico daily, possiamo notare come il titolo di Poste Italiane sia in una sorta di triangolo ascendente il cui breakout avrebbe come target circa quota €7,6. La configurazione grafica di breve-medio termine è positiva visto l’incrocio rialzista delle medie mobili di periodo.

Resta di fondamentale importanza la rottura del livello statico visto in colore giallo a quota €6,92, oltre il quale si aprirebbero gli scenari descritti in precedenza.

I volumi di risalita sembrano abbastanza buoni il che dà un suggerimento positivo per il test della resistenza. Gli indicatori tecnici hanno ancora spazio per salire all’intensità vista il 23 marzo in modo da non creare pericolose divergenze.

Assumendo che non ci siano nuovi scossoni di mercato, potremmo tenere come target di fondo l’area di €7,6.

Azioni Poste Italiane: analisi tecnica di medio periodo

L’analisi del grafico settimanale conferma la view del daily. Gli indicatori tecnici in questo caso hanno una forza maggiore, il che suggerisce un buon esito per la rottura della resistenza chiave a €6,92.

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