La BCE ha lasciato invariati i tassi favorendo chi vuole sottoscrivere un mutuo.
Il Consiglio direttivo BCE guidato da Christine Lagarde ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati ai minimi storici. Il tasso principale resta fermo a 0,00%, mentre il tasso sui prestiti marginali rimane a quota 0,25% e quello sui depositi a -0,50%.
Oltre a non aver toccato i tassi, come ampiamente previsto da tutti gli operatori del settore, la riunione BCE di luglio non ha portato variazioni importanti alla politica monetaria dell’Eurozona.
Dopotutto, c’era da aspettarsi che la Banca Centrale Europea non avrebbe annunciato nuove iniziative volte a stimolare maggiore liquidità.
È passato solo un mese, infatti, da quando la BCE ha aumentato il suo programma di acquisto titoli. Inoltre, visti i dati incoraggianti dell’economia europea nel bimestre maggio-giugno e alla luce delle misure adottate nei mesi passati che sembrano al momento essere state sufficienti, non sono previste iniziative urgenti. Anche i dati sull’inflazione sono rimasti pressoché invariati, vero grande obiettivo della BCE.
Tutti segnali che confermano la volontà della BCE di attendere i prossimi dati macroenomici, e solo dopo questa analisi, valutare nuovi stimoli all’economia. Se ne parlerà indubbiamente nel corso della prossima riunione BCE in programma il 10 settembre.
Mutui, tassi ancora giù grazie alla BCE
Le misure fin qui adottate dalla Banca Centrale Europea per far fronte alla pandemia in corso tramite il PEPP, Pandemic Emergency Purchase Programme, stanno favorendo chi ha la necessità di finanziarsi, e in particolare chi ha intenzione di sottoscrivere un mutuo per l’acquisto della casa o vuole risparmiare sulla rata tramite la surroga.
Complici i tassi di riferimento dei mutui scesi in media di 10 punti base in poco più di un mese, e grazie alle offerte di mutui sempre più convenienti da parte delle banche, chi sottoscrive un contratto di mutuo ipotecario può usufruire di condizioni più che favorevoli, con mutui a tasso variabile a partire da 0,30% e mutui a tasso fisso a partire da 0,50% per durate di 20 anni.
Per quanto tempo i tassi rimarranno bassi?
Secondo tutte le previsioni, i tassi Euribor e Eurirs, i principali indici che regolano l’andamento delle offerte di mutuo, resteranno bassi ancora a lungo, o almeno fino a quando non ci saranno forti segnali di ripresa economica e fino a quando il tasso di inflazione non riprenderà a registrare i livelli auspicati dalla BCE, intorno al 2%.
Chi ha un mutuo variabile si sarà accorto che i tassi sono stabili e la rata è invariata da molto tempo, a parte qualche oscillazione di qualche mese fa, soprattutto causata dalla scadenza semestrale dell’Euribor che aveva registrato un lieve aumento.
Oggi l’Euribor a scadenza mensile è ai livelli minimi. Nel corso dell’ultimo mese, l’indice non è mai andato al di sotto di -0,50 (ultima rilevazione -0,51).
Anche chi sta per sottoscrivere un mutuo fisso, e magari aveva richiesto un preventivo qualche mese, oggi vedrà che il nuovo tasso è più favorevole. Questo grazie alla discesa del parametro IRS, oggi di poco superiore a zero, e per effetto delle promozioni delle banche che propongono mutui a rata costante a tassi davvero invitanti.
Come detto, tutte le scadenze Eurirs sono praticamente a zero. Le durate a 10 e 15 anni sono in territorio negativo (rispettivamente a quota -0,17 e -0,01), mentre gli IRS dai 20 ai 30 anni non superano quota 0,05.
Con uno spread bancario medio intorno a 0,70, oggi chi stipula un mutuo per acquisto prima casa prende un tasso fisso dello 0,75%. Stesso livello per un mutuo surroga, anche se in alcuni casi è possibile spuntare un trattamento migliore.
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