Banche, l’allarme di At Kearney: sportelli dimezzati entro il 2030

Entro il 2030 gli sportelli bancari in Europa si ridurranno del 50%. L’allarme arriva dalla società di consulenza statunitense At Kearney, che ha analizzato lo stato di salute degli istituti di credito del Vecchio Continente.

Solo tra il 2008 e il 2015 - spiega At Kearney - le filiali europee sono diminuite del 13% e il dato è destinato a crescere esponenzialmente. Il mese scorso un articolo del Financial Times puntava l’indice contro l’elevato numero di filiali presenti in Italia (superiore alla media UE; stesso discorso per quanto riguarda Francia, Germania e Spagna), spiegando che:

“Il Paese ha più sportelli che pizzerie, il che le rende sovraccariche di costi come di sofferenze: alcune filiali vanno chiuse e devono essere tagliate decine di migliaia di posti di lavoro”.

Sportelli bancari: Italia tra i Paesi meno efficienti

Nella classifica sul tasso di efficienza degli sportelli bancari l’Italia si colloca nei bassifondi, davanti solo a Portogallo e Paesi balcanici. Per quanto riguarda le filiali italiane, il rapporto tra ricavi, costi operativi e accantonamenti per il rosso sui crediti si attesta all’83%, a fronte di una media dei Paesi del Nord Europa pari al 51%.

Il sistema bancario italiano si avvia dunque a una profonda revisione che - tra le diverse voci legate ai costi - riguarderà anche il numero degli sportelli, con una inevitabile ricaduta sul futuro lavorativo di migliaia di persone.

Banche: entro il 2020 16mila dipendenti in meno

Ai dati della società di Chicago At Kearney si aggiunge il rapporto stilato dalla FABI, il principale sindacato dei dipendenti bancari in Italia. Dal 2013 ai primi tre mesi del 2016 - spiega l’associazione di categoria - il numero di lavoratori usciti dal mondo bancario è pari a circa 12mila unità.

Entro il 2020 è previsto il taglio di altri 16.109 lavoratori, di cui 9mila potenzialmente prepensionabili. E se a questi numeri sommiamo i 3.972 sportelli che hanno chiuso i battenti nel periodo compreso tra il 2009 e il 2016, ecco che il lavoro in banca, un tempo sogno dell’italiano medio e simbolo di tranquillità economica, appare molto meno sicuro.