Secondo i dati di Bankitalia, le banche italiane detengono sempre più Btp, fanno meno prestiti alle imprese, mentre aumentano le sofferenze.
Le banche italiane fanno meno prestiti alle imprese ma detengono sempre più Btp. È quanto emerge da uno studio della Reuters sui dati diffusi dalla Banca d’Italia nell’ultima pubblicazione Banche e Moneta.
Secondo l’analisi, ad aprile, i Buoni del Tesoro Poliennali in mano agli istituti di credito italiani sfiorano i 400 miliardi, in aumento rispetto al mese precedente. Nello stesso periodo però diminuiscono i finanziamenti alle imprese e aumentano le sofferenze.
I Btp detenuti dalle banche italiani
Nel dettaglio, i Buoni del Tesoro Poliennali detenuti dalle banche del nostro Paese hanno raggiunto quota 394,736 miliardi di euro, in evidente crescita rispetto ai 387,2 miliardi del mese precedente.
Praticamente in un solo mese – tra marzo e aprile – la crescita è stata di circa 7 miliardi e mezzo di euro.
A incidere sull’aumento della quota di titolo di Stato detenuti dagli istituti di credito, probabilmente l’andamento dello spread ma anche l’addio degli investitori esteri.
Prestiti più costosi
Stando a quanto emerge dal report, inoltre, nello stesso periodo sono diminuiti i prestiti bancari concessi alle imprese non finanziarie: il calo è identico a quello registrato a marzo e pari a -0,6%.
Situazione diversa, invece, per i finanziamenti erogati alle famiglie che, rispetto al mese precedente, sono cresciuti del 2,6% mentre a marzo la crescita si era attestata al 2,5%.
Ma quanto costano i prestiti? Sempre un po’ di più: tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati dell’1,46% rispetto all’1,42 del mese prima.
Diventano più costosi anche i mutui: ai finanziamenti concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è stato applicato un tasso del 2,26%, maggiore del 2,17% registrato a marzo.
Aumentano le sofferenze
Situazione più complessa quella delle sofferenze. Se si analizza l’andamento su base mensile di quelle lorde, sono passate dai 91,972 miliardi registrati a marzo ai 92,382 miliardi di euro di aprile.
Il trend non cambia per quelle nette, che si portano a 32,6 miliardi di euro rispetto ai precedenti 31,7 miliardi di euro.
La diminuzione è evidente, invece, se si valuta l’andamento su base annua. In questo caso, le sofferenze della banche italiane fanno registrare una flessione del 37,6% sgonfiandosi dai 50,86 miliardi di aprile 2018 a 32,6 miliardi dello stesso mese dell’anno in corso.
Per quanto riguarda infine i depositi del settore privato, si segnala una crescita su base annua del 3,4% e del 3,3% sul mese precedente. Rispetto a marzo, diminuisce dell’8,7% la raccolta obbligazionaria, scesa del 7,9% anche su base annua.
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