Margrethe Vestager apre ai ristori verso i risparmiatori cui le banche hanno venduto bond in modo improprio, ma solo laddove la pratica del misselling venga accertata da terze parti
I risparmiatori che hanno subito perdite su investimenti in bond collocati in modo improprio dalle banche potranno godere di forme di ristoro.
È quanto detto da Margrethe Vestager, la Commissaria europea addetta alla concorrenza, nel corso di un’audizione nelle commissioni Esteri, Finanze, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato.
«Abbiamo visto un progresso notevole, le banche italiane hanno avuto una riduzione dello stock di crediti inesigibili del 43%», ha detto la commissaria europea, aggiungendo che «la Commissione ha lavorato con le autorità italiane per agevolare i due terzi di questo calo». La riduzione degli NPL, ha sottolineato Vestager, «è importante affinché’ le banche possano finanziare i cittadini e le imprese europee».
La condizione imposta da Vestager
Ieri, a margine di un’audizione al Parlamento europeo, la Commissaria aveva chiarito la posizione di Bruxelles: il collocamento di prodotti finanziari senza un’adeguata e completa informazione (misselling) deve essere accertato da una terza parte. «Se sei un investitore istruito, sai quale rischio corri ed è una cosa completamente diversa», ha detto Vestager. In sostanza, per la Ue non ci può esser rimborso senza un giudizio terzo che accerti che il risparmiatore è stato ingannato.
Secondo la commissaria europea, «spetta alla banca intervenire per cercare di ripristinare le condizioni che si sono create per via di queste pratiche improprie. Ma, lo abbiamo visto anche in Italia, se non c’è questa forma di compensazione o risarcimento, allora per motivi sociali è consentito anche un intervento da parte dello Stato».
Cosa prevede la Legge di Bilancio per i “risparmiatori traditi”?
La legge di Bilancio istituisce un fondo con una dotazione di 525 milioni annui nel triennio 2019-2021 a favore dei risparmiatori che hanno subito un «pregiudizio ingiusto» da banche poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del primo gennaio 2018.
L’obiettivo del governo è liquidare fino al 30% del valore di acquisto delle azioni e fino al 95% del valore di acquisto delle obbligazioni subordinate, con un importo massimo di 100.000 euro. La Commissione potrebbe aprire una procedura di infrazione perché gli indennizzi non sono subordinati al riconoscimento del danno con sentenza del giudice o lodo arbitrale, in linea con la prassi comunitaria.
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