David Beckham comprerà a Miami un grattacielo di 62 piani e di 215 metri d’altezza. Tra i tanti comfort, la famiglia Beckham godrà anche di un eliporto sul tetto della struttura.
David Beckham comprerà una casa a Miami, o meglio un grattacielo dal valore di 40 milioni di euro. Una cifra mai pagata per un immobile che quindi diventerebbe il più costoso al mondo.
La scelta da parte della famiglia Beckham di comprare casa in Florida non è legata solo a motivi di piacere, anzi. L’ex giocatore di Manchester United e Real Madrid ha infatti deciso di intavolare la trattativa per l’acquisto del grattacielo perché è proprietario del club Inter Miami che dal prossimo anno militerà nel massimo campionato di calcio americano, la MLS.
Dopo aver messo a segno i primi due acquisti della storia per la propria squadra, ossia i due 19enni Matias Pellegrini e Julian Carranza, Beckham si prepara quindi a regalare alla sua famiglia una nuova casa davvero stellare.
Beckham e il grattacielo stellare: avrà anche un eliporto
Che David Beckham scegliesse il meglio non è una novità, però il grattacielo per lui e la sua famiglia ha superato tutte le aspettative. Oltre ad essere situato nella zona più costosa di Miami, il “One Thousand Museum”, ossia l’ultimo grattacielo dell’archistar Zaha Hadid conta 62 piani e 215 metri d’altezza.
Proprio per questo forse non stupiscono più di tanto i vari comfort e servizi della futura galattica casa grazie alla quale l’ex Spice Boy potrà gestire più da vicino la sua squadra di calcio americana.
Dal valore di 45 milioni di dollari, quindi circa 40 milioni di euro, il grattacielo può contare su diverse e spettacolari terrazze, su una piscina con collegamento diretto alla spiaggia di Miami e addirittura su un eliporto sul tetto della struttura.
Non è la prima volta però che David Beckham entra in qualche modo nella storia e diventa protagonista di un’operazione finanziaria. Tant’è che ha dato vita alla “legge Beckham”.
Simile al decreto crescita, essa fu approvata in Spagna nel giugno 2005 e convinse il giocatore a lasciare il Manchester United per vestire la maglia del Real Madrid, perché prevedeva fra le altre cose un’aliquota di tassazione ridotta dal 43% al 24% per tutti i lavoratori stranieri in Spagna con introiti superiori ai 600.000 euro annuali.
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