Berkshire Hathaway riprende quota: nell’ultimo trimestre del 2020 la holding di Warren Buffett ha registrato un rialzo del 23% dell’utile netto rispetto al 2019.
Riprende quota Berkshire Hathaway, la holding di Warren Buffett: il quarto trimestre del 2020 si è chiuso infatti con un rialzo del 23% dell’utile netto rispetto all’anno precedente, a quota 35,8 miliardi di dollari, e dell’utile operativo, da 4,4, miliardi a 5 miliardi in dodici mesi.
Di fatto, una inversione di tendenza rispetto a quanto trapelava sul finire dello scorso anno sui conti della holding: nonostante la stagione pandemica avesse fino a quel momento premiato oltremisura l’azionario USA – e, soprattutto, i titoli tech di Wall Street – il tycoon aveva subito il passo incerto di alcune delle sue partecipazioni chiave, da Coca Cola a Bank of America, con la sola quota in Apple a fare da schermo. Negli ultimi mesi, però, il rilancio.
Berkshire Hathaway vola nel quarto trimestre 2020
Dietro i conti della holding anche il cambio di strategia di Warren Buffett sui buyback. Dopo aver criticato a più riprese i CEO che dedicavano buona parte delle risorse ai riacquisti, il tycoon ha rimesso le mani su un volume di azioni pari a 25 miliardi di dollari, spiegando ai suoi azionisti – nella consueta lettera annuale – il valore intrinseco delle operazioni di buyback.
Molte anche le new-entry: 146 milioni di azioni Verizon, 48,2 milioni di Chevron e 4,2 milioni di Marsh&McLennan sono finite nel portafoglio della holding di famiglia, e anche le posizioni long su Merck e AbbVie sono state rafforzate con nuovi buy nel corso dell’anno.
Così, la liquidità disponibile di Berkshire Hathaway e i Treasury a breve termine si sono attestati a quota 138,3 miliardi di dollari nel Q4 del 2020, con Warren Buffett che non si è fatto contagiare dalla grande febbre per le Ipo che ha travolto l’azionario USA negli ultimi mesi dell’anno, da Airbnb a DoorDash.
Titolo debole sul NYSE
L’aumento dei profitti, tuttavia, non si è tradotto in un allungo deciso del titolo sul NYSE. Per il secondo anno consecutivo, infatti, le performance delle azioni Berkshire Hathaway sono state inferiori a quelle dello S&P 500.
Nel dettaglio, l’indice di Standard&Poor’s ha registrato un rialzo del 16,3% nei dodici mesi terminati il 31 dicembre, mentre le azioni targate BRK.A hanno guadagnato sensibilmente meno, il 2,4%. Più incoraggiante, invece, il passo del nuovo anno: la quotazione odierna di 377.755 dollari esprime una variazione percentuale positiva del 9,9% dall’inizio del 2021.
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