Le cronache ci raccontano di un Berlusconi determinato a diventare Presidente della Repubblica: i numeri non ci sono e l’ex premier alla fine potrebbe avere più vantaggi nel fare un passo indietro.
Siamo sicuri che Silvio Berlusconi voglia a tutti i costi diventare il prossimo Presidente della Repubblica? A una settimana dall’inizio delle operazioni di voto, viste la machiavelliche trame che come da tradizione arricchiscono le pagine di questo Romanzo Quirinale, al momento la partita per il Colle appare essere una autentica sciarada.
Partiamo dai numeri. Quando dal quarto scrutinio basterà la maggioranza semplice per eleggere il Presidente della Repubblica, ovvero 505 voti, Berlusconi in teoria potrebbe avere delle chance di trasferirsi al Colle.
Il centrodestra infatti parte da una base teorica di 451 voti, con i vari sherpa del leader di Forza Italia che da giorni sarebbero alla caccia dei parlamentari mancanti, cercando di pescare soprattutto nel calderone del Gruppo Misto dove albergano la bellezza di 95 “anime in pena”.
La missione sembrerebbe essere difficile ma non impossibile, specie se i 42 parlamentari di Italia Viva dovessero convergere su Berlusconi. La realtà dei fatti però appare molto differente.
Per prima cosa ci sono i possibili franchi tiratori all’interno del centrodestra, una quarantina di grandi elettori provenienti soprattutto dalle file totiane di Coraggio Italia che sarebbero pronti a impallinare l’ex Presidente del Consiglio.
Poi c’è l’indisponibilità di Italia Viva a votare per Silvio Berlusconi. Un concetto questo ribadito anche da Matteo Renzi in una intervista al Corriere della Sera: “Io non sono uno degli yesman che ha intorno: gli dico ciò che penso. E chi gli vuole bene deve dirgli la verità, non mandarlo a sbattere”.
Quando a beve si voterà per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica, veramente Silvio Berlusconi sarebbe pronto a rischiare “l’onta” del fallimento considerando che l’asticella dei 505 voti sembrerebbe essere un miraggio?
Presidente della Repubblica: cosa ha in mente Berlusconi?
Da anni si parla di una promessa fatta da Silvio Berlusconi alla amata mamma Rosa: diventare un giorno il Presidente della Repubblica. Carta di Identità alla mano, questo voto è l’ultima chance per il leader azzurro di realizzare questo suo sogno.
Da mesi così si parla di un Berlusconi determinato a conquistare il Colle, con il recente vertice di Villa Grande che lo avrebbe consacrato come il candidato ufficiale del centrodestra in vista della partita per il Quirinale.
Negli ultimi giorni così fiumi di inchiostro hanno raccontato del pressing asfissiante nei confronti dei parlamentari del Gruppo Misto e del Movimento 5 Stelle, ovvero quelli considerati più convincibili, ma anche dei trucchetti per evitare il palesarsi di franchi tiratori all’interno del centrodestra.
Ma se tutto questo gran parlare di Berlusconi come possibile Presidente della Repubblica fosse soltanto un bluff? Nell’ultimo periodo infatti sotto traccia si starebbero muovendo i veri ambasciatori del leader azzurro: Gianni Letta e Fedele Confalonieri.
Arrivati nel momento clou del voto, una rinuncia da parte di Silvio Berlusconi non solo gli potrebbe evitare una figuraccia, ma gli permetterebbe anche di potersi sedere a capotavola nella scelta del Presidente della Repubblica.
Ma ci potrebbe essere anche altro. Questo gran parlare dell’ex Cav nelle ultime settimana ha fatto salire Forza Italia nei sondaggi elettorali, manna in vista della lunga volata verso le elezioni politiche del prossimo anno.
Una mossa “di responsabilità” potrebbe essere ben accolta dal centrosinistra, magari in vista di ulteriori future larghe intese, senza dimenticare le aziende di famiglia da tutelare specie in questo periodo così complesso.
In teoria a Silvio Berlusconi converrebbe più un passo di lato che giocarsi il tutto per tutto per diventare il prossimo Presidente della Repubblica: conoscendo l’astuzia politica dell’attuale europarlamentare, appare difficile capire quale siano i suoi reali piani in vista del voto del 24 gennaio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA