Il video di tre minuti trasmesso dal candidato democratico alle primarie Joe Biden apre la sfida per le primarie democratiche. È una battaglia per l’identità della nazione e per ricostruire gli Stati Uniti
La critica è più che esplicita. Joen Biden, 76 anni, ha dichiarato guerra al presidente in carica Donald Trump in un annuncio, della sua candidatura alle primarie attesa ormai da mesi. L’ex vice-presidente di Obama ha sottolineato come quella contro il presidente in carica non è solo una campagna politica ma una vera e propria lotta per ritrovare l’identità del paese. Ma quali sono state le reazioni di Trump? Biden può essere il candidato democratico rivale per le primarie del 3 novembre 2020?
La corsa alle primarie
Gli ultimi sondaggi calcolati da RealCleraPolitcs attribuiscono a Biden già un buon 29%, con sei punti al di sopra di Bernie Sander che è al momento il suo avversario numero uno e il favorito rispetto ai 19 candidati che sono in lizza. Quelli che stanno emrgendo sono: Kamala Harris, Elisabeth Warren, Pete Buttigieg, Beto O’Rourke e il senatore Cory Booker. La figura di Joe Biden è stata oggetto di un approfondito articolo da parte della nostra redazione. Senatore del Delaware per 36 anni ed ex vice-presidente degli Stati Uniti sotto Obama, Biden sembra avere tutte le caratteristiche per poter concorrere alla sala ovale.
Il video: non possiamo dimenticare chi siamo
Ciò che ha suscitato interesse è il suo attacco nei confronti di Trump. Nel video trasmesso ha definito i 4 anni del presidente Trump come “aberranti” e che la storia alla fine dimenticherà. Ma se si permette a questo personaggio di rimanere per 8 anni alla Casa Bianca questo sarà un evento che cambierà completamente il volto degli Stati Uniti. Biden continua ricordando l’episodio di Charlottesville, dell’11 agosto del 2017 in cui un gruppo di manifestanti appartenenti alla fazione dei suprematisti bianchi, marciò per protestare contro la rimozione della statua del generale Lee, suscitando anche la morte di una manifestante e più di trenta feriti. Una realtà lasciata impunito senza nessun’azione e risposta del presidente.
Nel discorso continua richiamando il ricordo di un personaggio come Thomas Jefferson e le sue parole di uguaglianza e libertà di tutti gli uomini. Inoltre ricorda le immagini delle navi cariche di migranti sotto la Statua della Libertà e le parole di Martin Luther King.
“L’America è nata da un’idea, non si può dimenticare ciò che siamo e chi siamo” è il messaggio forte e deciso trasmesso dal senatore del Delaware. È necessario ricostruire gli Stati Uniti. Per questo conclude il candidato democratico ha deciso di scendere in campo e candidarsi alla presidenza.
Le critiche a Biden
La dichiarazione di Biden di partecipare alle primarie è stata accettata in modo ambivalente. Se le statistiche lo pongono come il diretto concorrente di Trump, nel programma politico del senatore settantaseienne per adesso non vi sono delle proposte concrete. Tutto sembra girare intorno all’attacco nei confronti del presidente in carica e posizionarsi su una linea ben differente rispetta a quella aggressiva e di “odio” come definita dallo stesso Biden tipica della politica seguita in questi anni. La sua è una politica moderata, con dei tratti socialisti che si rivolge a giovani, donne e ex elettori che sono rimasti delusi dal comportamento di Trump.
Inoltre Biden dovrà recuperare il pubblico femminile dopo essere stato accusato di comportamenti inadeguati e ha subito delle critiche anche dalle correnti radicali del partito che ribadiscono che la “vecchia guardia” a cui fa parte Joe Biden, con Donald Trump ha fallito.
Le reazioni di Trump
Anche le reazioni del presidente in carica non sono tardate. Trump ha commentato come Biden dovrà superare una serie di difficoltà ed è convinto che non sia in grado di farcela. Lo ha definito il “Joe addormentato” intendendo che è lento in quello che fa. Ma dietro le critiche sembra esserci qualcosa di più. Voci dall’interno dello staff del presidente, anche se non confermate, suggeriscono che Trump abbia affermato che Biden può essere un pericolo.
La data del 3 novembre 2020 non è lontana e Trump per adesso ha poco tempo per recuperare la fiducia dei suoi elettori.
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