Bitcoin e NFT: come l’Ucraina finanzia la resistenza con le criptovalute

Riccardo Lozzi

7 Marzo 2022 - 12:01

Così l’Ucraina sta finanziando i propri rifornimenti militari attraverso le donazioni internazionali in criptovalute e NFT.

Bitcoin e NFT: come l’Ucraina finanzia la resistenza con le criptovalute

L’Ucraina sta continuando la sua strenua resistenza nei confronti dell’invasione della Russia ordinata da Putin nella notte tra il 23 e il 24 febbraio scorso. Nonostante le forze in campo vedano l’esercito russo indiscutibilmente favorito nel riuscire a conquistare Kiev e deporre il Governo guidato da Zelensky per instaurare un regime filorusso, il popolo ucraino sta certamente rallentando il piano del Cremlino.

A giocare un ruolo decisivo nella difesa del territorio da parte della popolazione locale sono gli aiuti internazionali, pubblici e privati, che l’Ucraina sta riuscendo a raccogliere. Nei giorni scorsi, ad esempio, sono stati acquisiti 240 milioni di euro grazie all’emissione e alla vendita di quelli che sono stati denominati “bond di guerra”.

A questi si aggiungono i fondi ricevuti attraverso le criptovalute, veri protagonisti di una guerra che, oltre al terreno militare, vede coinvolto come non mai internet e l’intero settore digitale.

Il Governo e diverse organizzazioni non governative, tra cui Come Back Alive, hanno infatti raccolto negli ultimi dieci giorni oltre 54 milioni di dollari di fondi in Bitcoin e Ethereum. Il viceministro della Transizione digitale Alex Bornyakov ha dichiarato ai media internazionali di aspettarsi di raggiungere e scavalcare in tempi brevi la soglia di 100 milioni di dollari solamente attraverso le criptovalute.

Inoltre, nelle sue dichiarazioni alla stampa estera, lo stesso Bornyakov ha illustrato come il Governo ucraino sta spendendo tali risorse arrivate tramite donazioni spontanee da tutto il mondo, per rifornire il proprio esercito.

Così l’Ucraina sta spendendo le donazioni internazionali di criptovalute

L’Ucraina ha speso già 15 milioni di dollari del totale delle donazioni ricevute attraverso le monete digitali in forniture militari.

Il ministero della Transizione digitale sta operando principalmente sul mercato europeo e statunitense per reperire una strumentazione minima per l’esercito che comprenda giubbotti antiproiettili, pacchi alimentari, kit per medicazioni, oltre a visori notturni.

Come è stato reso pubblico, almeno il 40% dei fornitori globali sta accettando come moneta di scambio le criptovalute, mentre gli altri vengono pagati in seguito alla conversione di Bitcoin e Ethereum in euro e dollari.

Anche gli NFT utilizzati per le forniture militari

Il ministero sta ricevendo donazioni anche in Polkadot, Tether e Solana e NFT. Proprio nei giorni scorsi, un’opera digitale raffigurante la bandiera dell’Ucraina realizzata dall’organizzazione UkraineDAO ha permesso di raccogliere 6,7 milioni di dollari.

Un importo raggiunto in sole 72 ore grazie a circa 3.200 contributi individuali, per un valore totale di 2.258 di Ethereum.

Ad aver partecipato alle diverse raccolte fondi non sono solamente aziende e startup che operano nel digitale, ma, in larga parte, privati cittadini che da tutto il mondo stanno offrendo il proprio contributo alla resistenza ucraina.

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