L’Ucraina ha raccolto 240 milioni di euro sul mercato primario grazie all’emissione di bond di guerra. Cosa sono e quanto valgono.
L’invasione della Russia ha costretto l’Ucraina a trovare nuove strade di finanziamento per riuscire a sostenere i costi dell’esercito, che, grazie anche ai civili volontari, sta riuscendo a fronteggiare l’enorme forza militare di Mosca.
Il Governo di Kiev ha quindi deciso di emettere dei “bond di guerra” annuali per poter continuare a garantire le forniture necessarie al sostegno delle proprie forze armate. La mossa, come annunciato sull’account Twitter ufficiale del ministero delle Finanze, ha permesso di raccogliere sui mercati finanziari circa 8,14 miliardi di grivnia, pari cioè a 240 milioni di euro.
Ogni obbligazione ha un valore di 1.000 grivnia, circa 30 euro, e garantisce un rendimento dell’11%. A essi si è aggiunta la vendita di cambiali con scadenza a due mesi e un rendimento del 10%, che ha permesso ulteriori finanziamenti per un valore di 6,3 milioni di euro.
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Ucraina lancia i bond di guerra
L’emissione di questi bond di guerra, e la facilità di vendita, mostra ancora di più l’importanza della comunità internazionale nella guerra tra Ucraina e Russia. Il Governo guidato da Volodymyr Zelensky può infatti contare su aiuti che arrivano da diverse parti del mondo.
Vladimir Putin, al contrario, dopo le sanzioni attuate in maniera compatta dall’Occidente, si trova sempre più isolato dal punto di vista finanziario, con l’economia russa in estrema difficoltà.
I bond di guerra emessi dal ministero delle Finanze ucraino sono stati distribuiti sul mercato finanziario primario tramite operatori privati tra cui la statunitense Citigroup, l’austriaca Raiffeisen Bank International e la OTP Bank Nyrt di Budapest.
Nel frattempo l’Ucraina è riuscita a pagare gli oltre 270 milioni di euro di interessi in scadenza il 1° marzo, mostrando agli investitori la propria solidità nonostante si trovi nel mezzo di un conflitto durissimo.
Cosa sono e quanto valgono i war bond ucraini
Quella dei war bond non è l’unica strada che Kiev ha deciso di perseguire per rifornirsi di liquidità in un momento così critico. Lo scorso 26 febbraio, infatti, sempre su Twitter, l’account governativo aveva pubblicato gli indirizzi di due wallet per la raccolta di criptovalute. Di questi, uno era dedicato esclusivamente ai Bitcoin e l’altro a Ether e Tether.
Finora, come è stato riportato dalla società di analisi di blockchain Elliptic, sono stati raccolti circa 10 milioni di euro, a cui vanno aggiunte le donazioni in moneta digitale arrivate alle organizzazioni non governative.
Anche se resta difficile da perseguire, l’obiettivo è quello di ridurre il più possibile il gap tra l’esercito ucraino, che nel 2020 è valso una spesa di poco più di 5,6 miliardi di euro, e quello russo che, nello stesso periodo di tempo, ha registrato un impiego di risorse di quasi 10 volte, con oltre 55,5 miliardi di euro di spesa pubblica.
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