Gli ordini di batterie per auto elettriche sono stati pari a 22,36 miliardi di euro e punta a vendere circa 10 milioni di veicoli EV nei prossimi dieci anni
La ’corsa’ tra le case automobilistiche per contendersi il mercato dell’elettrico, da molti considerato quello del prossimo del futuro, sembra appena iniziata. Dopo la partenza sprint di Tesla, vera innovatrice di un settore destinato a cambiare profondamente, sono molte le società produttrici che stanno cercando colmare il gap con la ’creatura’ di Elon Musk. Tra queste, i tedeschi di BMW sembrano voler ’fare sul serio’ e proseguono come spediti nonostante la crisi dei superconduttori sembra oscurare il futuro anche del settore automobilistico.
BMW, raddoppio degli ordini di batterie per auto elettriche
Gli ordini di batterie per le auto elettriche di BMW Group sono quasi raddoppiati, arrivando a 22,36 miliardi di euro. A comunicarlo è stata la stessa società tedesca nel corso dello IAA Mobility 2021, il salone internazionale dell’auto che si svolge a Monaco di Baviera.
Dalla società hanno spiegato che le batteria prodotte saranno destinate alle berline i4, ai SUV iX e ad altri modelli che la casa tedesca conta di produrre fino al 2024.
Secondo il Ceo Oliver Zipse, BMW resta saldamente nel settore dell’auto elettrica, sottolineando che la società sta crescendo, guadagnando quote di mercato.
Tra gli obiettivi dei prossimi dieci anni, i tedeschi puntano a immettere nel mercato circa dieci milioni di veicoli completamente elettrici e già nel 2030 almeno della metà delle vendite del gruppo potrebbe essere costituita da veicoli che fanno a meno dei combustibili fossili. A questo scopo, il marchio MINI offrirà solo veicoli completamente elettrici a partire dal 2030.
La crisi dei chip
Gli ambiziosi piani di BMW sembrano non essere limitati dall’attuale crisi che sta colpendo diversi settori, tra cui quello automobilistico, dovuto alla carenza globale di semiconduttori. Secondo Zipse, si tratta di un problema difficile che potrebbe durare molti mesi, ma il Ceo si attende che la catena di approvvigionamento possa tenere, soprattutto a lungo termine.
Già in occasione dei risultati semestrali, Zipse aveva previsto un secondo semestre più difficile per la casa tedesca a causa proprio della crisi dei chip, a cui si aggiunge il pericolo dell’aumento dei prezzi delle materie prime.
L’Ebit margin dell’auto era stato alzato al 7-9% dal 6-8% per il 2021 grazie ad un business visto in evoluzione positiva, ma dalla società sottolineavano il rimanere dell’incognita dei semiconduttori.
Ambientalisti contro BMW
Nel frattempo, Greenpeace e l’ONG ambientale tedesca Deutsche Umwelthilfe (DUH) hanno deciso di minacciare diverse case automobilistiche nel caso in cui non intensificheranno i loro sforzi per affrontare il cambiamento climatico.
Gli ambientalisti hanno annunciato di poter arrivare addirittura a intraprendere azioni legali contro Volkswagen, BMW , Mercedes-Benz di Daimler e la società di gas e petrolio Wintershall Dea, qualora non facciano di più per l’ambiente.
Le associazioni ripeterebbero il modello dell’iniziativa legale intentata contro la Royal Dutch Shell, nei Paesi Bassi, lo scorso anno.
Il portavoce della Deutsche Umwelthilfe ha chiesto alle case automobilistiche di eliminare gradualmente il motore a combustione entro il 2030, minacciano di far causa nel caso in cui non verrà rilasciata una dichiarazione soddisfacente su questa scadenza.
Da segnalare che si tratta delle stesse scadenze fissate dagli accordi sul clima di Parigi e dalla legge tedesca, aggiungono le organizzazioni non governative, da sempre attive nella salvaguardia ambientale.
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