Il bonus assunzioni torna nel 2022 come esonero contributivo per le aziende che assumono, ma si allarga la platea. Superato il limite dei 36 anni, ma a delle condizioni. Come funziona e a chi spetta.
Il bonus assunzioni 2022 riprende quello del 2021 che torna sotto forma di esonero contributivo con la nuova Legge di Bilancio approvata lo scorso 28 ottobre in Consiglio dei Ministri.
Il bonus assunzioni 2022 secondo la bozza della Legge di Bilancio che circola in queste ore - e che comunque potrebbe subire delle modifiche durante l’iter parlamentare che porterà alla sua approvazione entro il 31 dicembre 2021 - si estende sotto forma di esonero contributivo, oggi in vigore per le assunzioni degli under 36, anche ai datori di lavoro che assumono lavoratori a prescindere dal requisito anagrafico, anche se a una determinata condizione.
Vediamo allora come funziona il bonus assunzioni 2022 e a chi spetta.
Bonus assunzioni 2022, si allarga la platea: a chi spetta
Prima di vedere come funziona il bonus assunzioni 2022 chiariamo a chi spetta con l’ampliamento della platea per il prossimo anno con la Legge di Bilancio.
Nella bozza della Manovra approvata la scorsa settimana in CdM si rimanda all’“esonero contributivo di cui all’articolo 1, comma 10, della legge 30 dicembre 2020, n. 178”.
La Legge di Bilancio 2022 stabilisce di fatto che l’esonero contributivo introdotto per l’anno in corso per gli under 36 “è riconosciuto anche ai datori di lavoro privati che assumono, nel periodo ivi considerato, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, lavoratori subordinati, indipendentemente dalla loro età anagrafica, da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa di cui all’articolo 1, comma 852, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.”
Il bonus assunzioni nel 2022 non varrà dunque solo per i datori di lavoro che assumono giovani che non abbiano compiuto il trentaseiesimo anno di età, ma anche lavoratori di qualsiasi età provenienti da aziende in crisi. Il periodo considerato per le assunzioni è quello 2021-2022, ma non sappiamo se sarà retroattivo per il caso specifico.
Bonus assunzioni 2022: come funziona
Per capire come funziona il bonus assunzioni 2022 anche per i datori di lavoro che assumono lavoratori di qualsiasi età che provengono da aziende in crisi dobbiamo andare al comma 10, articolo 1 della Legge di Bilancio 2021 approvata il 30 dicembre dello scorso anno.
Al datore di lavoro che assume a tempo indeterminato lavoratori che provengono da aziende in crisi nel 2022 è riconosciuto l’esonero contributivo nella misura del 100 per cento per un periodo massimo di 36 mesi nel limite massimo d’importo pari a 6.000 euro annui.
Il bonus assunzioni, come previsto per gli under 36, dura invece 48 mesi se i contratti vengono stipulati in una sede o unità produttiva ubicata in una delle seguenti regioni del Sud: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
Il bonus assunzioni anche nel 2022, al pari di quanto accaduto nell’anno in corso, viene altresì riconosciuto ai datori di lavoro che non abbiano proceduto, nei 6 mesi precedenti l’assunzione, né procedano nei 9 mesi successivi alla stessa, a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o anche a licenziamenti collettivi nei confronti di lavoratori inquadrati con la medesima qualifica nella stessa unità produttiva.
Le stesse regole quindi dovrebbero valere nel 2022 anche per i datori di lavoro che assumono lavoratori che vengono da aziende in crisi. Per conferme e dettagli attendiamo il testo ufficiale della Legge di Bilancio 2022.
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