Secondo La Repubblica il bonus docenti va speso entro il 31 agosto 2018, pena la perdita del contributo; ma è veramente così? Facciamo chiarezza.
Urgono chiarimenti sul bonus docenti dopo un articolo pubblicata da La Repubblica con il quale gli insegnanti sono stati messi in allarme in merito all’imminente scadenza del contributo riconosciuto per l’a.s. 2017-2018.
Nell’articolo de La Repubblica, infatti, si consiglia agli insegnanti di spendere tutti i 500€ accreditati sul borsellino elettronico della piattaforma Carta del Docente prima della fine di agosto, altrimenti si rischia di perdere le somme non spese una volta che il MIUR pagherà i 500€ riconosciuti per l’a.s. 2018-2019.
In realtà però non c’è alcuna urgenza di spendere tutto il contributo riconosciuto agli insegnanti per l’aggiornamento professionale e per la formazione. Infatti non c’è il rischio che le somme non spese quest’anno vadano perse dopo il 1° settembre 2018; potrebbe accadere, come successo negli anni scorsi, che queste vengano momentaneamente sottratte dal borsellino elettronico, ma poi saranno ricaricate in un secondo momento.
Cosa ci dà tutta questa sicurezza? Semplice, il decreto pubblicato dal Ministero dell’Istruzione negli anni scorsi con la quale è stata fatta chiarezza sull’argomento.
Entro quando spendere il bonus docenti?
Ogni anno ai docenti di ruolo impiegati nelle scuole pubbliche sono riconosciuti 500€ da spendere tramite buoni spesa per l’acquisto di PC, libri di testo e software e per l’iscrizione a corsi professionali.
I 500€ vengono caricati su un borsellino elettronico e c’è tempo un anno per spenderli; con questo però non significa che la parte non spesa di questo contributo viene persa. Salvo modifiche, infatti, la normativa alla quale fare riferimento è il DPCM del 28 novembre 2016, nel quale si legge che:
Le somme non spese entro il 31 agosto 2016 devono essere improrogabilmente utilizzate e rendicontate entro il 31 agosto 2017, nel rispetto delle modalita’ previste dal decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, n. 642 del 9 agosto 2016. Le predette somme, non rendicontate al 31 agosto 2017, saranno recuperate a valere sull’erogazione dell’anno scolastico 2017/2018 e le somme non rendicontate correttamente o eventualmente utilizzate per spese inammissibili sono recuperate a valere sulle risorse disponibili sulla Carta con l’erogazione riferita all’anno scolastico successivo.
Ciò significa che il bonus non può essere cumulato all’infinito, ma che allo stesso tempo non viene perso dopo un solo anno di inutilizzo. Le somme non spese, infatti, si perdono un anno dopo la scadenza del contributo.
In poche parole, le somme residue del bonus insegnanti 2017-2018 andranno perse solamente il 31 agosto del 2019; la scadenza del 31 agosto 2018, invece, è il termine ultimo per spendere un eventuale residuo del bonus accreditato lo scorso anno.
Esempio pratico
Facciamo un esempio: un docente deve spendere ancora 100€ del bonus docente 2016-2017 e tutti i 500€ del contributo di quest’anno.
Entro il 31 agosto 2018 dovrà spendere almeno 100€, altrimenti questi andranno persi per sempre.
I 500€ di quest’anno, invece, dovrebbero essere momentaneamente sospesi per poi essere accreditati insieme al contributo riconosciuto per il 2018-2019; per il prossimo anno scolastico, quindi, il docente in questione avrà a disposizione 1.000€, 500€ dei quali però andranno persi il 31 agosto 2019 (se non utilizzati).
Naturalmente quanto appena detto potrebbe non valere più qualora il Ministero dell’Istruzione decidesse diversamente, approvando un decreto che andrà a sostituire quello del 2016. In assenza di questo, però, si applica la precedente normativa e di conseguenza non c’è alcuna fretta di spendere il bonus.
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