Bonus merito docenti abolito, ma non del tutto

Teresa Maddonni

18 Dicembre 2019 - 18:03

Abolito il bonus merito per i docenti introdotto dal governo Renzi che finirà nel Fis secondo l’emendamento approvato e inserito nella Legge di Bilancio 2020. La risposta dei sindacati della scuola.

Bonus merito docenti abolito, ma non del tutto

Il bonus merito riservato ai docenti è stato abolito da un emendamento approvato nei giorni scorsi, ma non del tutto.

Il bonus, che doveva premiare i docenti migliori messo in campo dalla Buona scuola di Renzi nell’ormai lontano 2015, finirà nel Fondo d’Istituto e autonomia scolastica (Fis).

L’emendamento era stato annunciato e adesso è inserito nella Legge di Bilancio 2020 approvata il 16 dicembre al Senato.

L’abolizione del bonus merito docenti, considerando che il testo della manovra è ormai definitivo (mancano solo 15 giorni alla sua totale approvazione), dovrebbe entrare in vigore già a partire dal 2020. Ma vediamo perché è stato abolito il bonus merito docenti e cosa prevede l’emendamento.

Abolito il bonus merito docenti che andrà a finanziare le attività d’Istituto

Anche se abolito il bonus merito docenti andrà a finanziare le attività d’Istituto. Esso infatti non sarà più erogato ai singoli insegnanti considerati migliori, ma finirà nel Fondo d’istituto e autonomia scolastica.

Il sottosegretario dell’Istruzione Peppe De Cristoforo ha sottolineato come, nonostante la norma, l’opzione di riservare il bonus merito docenti al Fis, è una pratica già comune a molti istituti scolastici “per limitare al massimo la discrezionalità dei dirigenti e dei comitati di valutazione”.

Il sottosegretario ha però aggiunto che “questo non può bastare: bisogna rinnovare i contratti per adeguare gli stipendi dei docenti a quelli dei loro colleghi in Europa".

Il bonus merito docenti, il cui importo va dai 200 ai 500 euro lordi annui è stato da sempre al centro di polemiche perché andrebbe ad acuire l’antagonismo tra insegnanti.

L’assegnazione del bonus è stato fino a oggi stabilito dal comitato di valutazione dell’Istituto e assegnato, sulla base delle domande pervenute dai docenti interessati, al 30% di questi.

La nuova norma, stabilita dall’emendamento in Legge di Bilancio 2020, dovrebbe entrare in vigore già dal prossimo gennaio, ma su questo ancora ci sono delle incertezze.

La contrattazione per i soldi destinati ai vari bonus elargiti per questo anno scolastico si è conclusa il 30 novembre e alla luce del nuovo emendamento dovrebbe essere riaperta.

Intanto il fatto che il bonus merito docenti sia stato abolito sembra mettere d’accordo insegnanti e dirigenti scolastici, ma con il malcontento dell’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori) che si è già più volte espresso in merito al Decreto scuola «salva-precari» che prevede due concorsi da bandire nel prossimo anno. Vediamo perché.

Il bonus merito docenti non è la soluzione, bisogna aumentare gli stipendi

Per l’Anief il bonus merito docenti non è la soluzione, ma bisogna aumentare gli stipendi degli insegnanti.

L’associazione rappresentativa del corpo docente infatti ritiene che anche se è stata ripensata la destinazione nel bonus l’emendamento che è stato approvato non dice nulla sullo stipendio degli insegnanti ancora troppo esiguo.

Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, ha dichiarato:

«Lo spostamento del bonus merito nel fondo d’istituto è un provvedimento che non coglie il cuore del problema dei compensi dei docenti e del personale Ata: i nostri decisori politici sanno bene che la priorità rimane quella di vincolare gli stipendi, ridotti ai minimi termini, al costo della vita che è più avanti di quasi 10 punti percentuali».

Il bonus merito docenti, secondo l’associazione, anche quando assegnato agli insegnanti va ad aumentare di pochi euro l’importo mensile del loro stipendio.

Cisl scuola, nella persona della segretaria nazionale Maddalena Gissi si dice più entusiasta:

"Accogliamo con favore la novità che dirotta i fondi del Bonus nella contrattazione d’istituto, anche se da tempo rivendichiamo cifre ben diverse per l’intera categoria del personale della scuola. Diciamo che almeno questi fondi, già esistenti, verranno spesi meglio”.

Ma anche in questo caso il nocciolo del problema non riguarda il bonus merito docenti e il fatto che sia stato abolito, ma la necessità di aumentare gli stipendi per chi opera nella scuola e per il futuro dei giovani di questo Paese.

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