Book Calling #12: “Gratitudine”, la rivoluzione necessaria con Oscar di Montigny

Antonella Coppotelli

05/02/2021

“La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà” gridava Charlie Chaplin nel film “Il Grande Dittatore”. Mai come oggi queste parole sono attuali e fonte di intima ispirazione per ritrovare il senso di Gratitudine.

Abbiamo perso il senso del tempo, abbiamo dimenticato cosa si provi a essere empatici. Abbiamo tralasciato da un pezzo la consapevolezza che siamo parte di un tutto che funziona solo se ciascuno fa il suo. Quasi non abbiamo più il senso del tatto o non sappiamo più stupirci dinanzi alla meraviglia della natura per quanto ci siamo disabituati a osservarla a fronte, invece, di un uso sempre più massiccio e fagocitante di dispositivi che ci collegano a internet.

Qualche dato può chiarire meglio la situazione: secondo l’ultimo report Istat nel 2019 in Italia quasi 39 milioni di persone dai 6 anni in su hanno navigato almeno una volta in rete con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente. Se consideriamo l’anno appena concluso con tutto quello che abbiamo vissuto tale percentuale salirà vertiginosamente. In pratica ci siamo abituati a trascorrere la nostra esistenza online con la conseguenza che abbiamo perso il senso della realtà che abbiamo sostituito con una visione totalmente distorta. I dati di una ricerca Ipsos pongono l’Italia tra i quindici paesi dell’OCSE in prima posizione per distanza tra percepito e reale.

gratitudine

E’ necessario, quindi, recuperare noi stessi e quel senso di umanità alla base di tutto. Su questo si concentra Gratitudine, ultima creatura letteraria di Oscar di Montigny, edita da Mondadori Electa. Il senso della narrazione è racchiuso nel sottotitolo del testo: “la rivoluzione necessaria”. Sì perché se davvero vogliamo ambire al mantenimento della nostra specie e del luogo che ci ospita dobbiamo riscoprire l’essenza primaria del dire grazie, a Madre Natura in primis, quasi fosse, come scrive l’autore, la “memoria del cuore”. La gratitudine nel significato più pieno e alto del termine ci permetterà di essere innovatori consapevoli in grado di portare valore verso l’umanità che ha sempre più bisogno di riscoprire la propria anima ecologica e un cuore sociale capace di creare prosperità.

Economia Sferica®

Tra i tanti spunti di riflessione presenti in Gratitudine, il concetto dedicato all’Economia Sferica® è tra quelli che ha maggiormente attratto la nostra attenzione. L’autore tiene a sottolineare un passaggio fondamentale ossia la necessità di traslare da un’economia circolare, benché sacrosanta e necessaria per tutelare il pianeta terra di cui stiamo facendo un uso indiscriminato e scellerato in termini di risorse, a un’economia di tipo sferico al cui centro vi sia l’uomo e il senso di gratitudine come nuovo motore che muove il mondo. Perché?

La spiegazione risiede nell’unicità della sfera e nelle sue peculiarità intrinseche. Da sempre oggetto sacro e fortemente evocativo nell’immaginario di tutti i tempi, la sfera sa adattarsi a qualsiasi situazione, pur essendo un solido, ed è il simbolo della perfezione e della regolarità. Rispetto al cerchio non solo possiede una terza dimensione ma ha anche una forte resilienza tanto che, se messa sotto pressione, non si rompe ma si adatta a cercare una posizione nuova nella quale stare; quasi a dire che sa adattarsi a qualsiasi avversità traendone il massimo vantaggio senza arrecare danno ad altri, esattamente come dovrebbe avvenire in una nuova concezione di economia e di gratitudine che sappia seminare bene affinché ci sia un raccolto fecondo per tutta l’umanità.

Ricorre spesso nelle pagine del libro l’immagine del “farmer” e la necessità di dover coltivare valori umani dentro di noi per un fine infinitamente più nobile. Ma per giungere e ambire a questo modello è necessario attuare un cambiamento intorno e dentro di noi , responsabilizzarsi nelle nostre azioni quotidiane e sulle conseguenze che queste ultime possono avere verso i nostri simili e la natura. Un esercizio mentale, di coscienza e soprattutto di agito nel quale è fondamentale dare il meglio di noi. Gandhi esortava, dicendo “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” perché tutto quello che semini ti torna indietro, nel bene e nel male. Sarebbe davvero un vero peccato se continuassimo a sprecare la nostra intelligenza cerebrale ed emotiva e non iniziassimo a metterla a disposizione del sistema-mondo. Non scordiamo mai che “l’essere umano è la migliore delle tecnologie mai esistite” perché dispone di cuore, anima e di senso di gratitudine.

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