A distanza di due mesi dall’abolizione di tutte le restrizioni la Danimarca si trova a registrare un nuovo boom di contagi. Il governo fa marcia indietro e chiede di introdurre di nuovo il green pass.
L’Europa è alle prese con la quarta ondata di Covid e tutti i governi del Vecchio Continente stanno cercando di limitare quanto più possibile una nuova diffusione del virus che minaccia di mandare in affanno le strutture sanitarie. Per contenere la recrudescenza del virus anche la Danimarca ha deciso di fare un dietrofront chiedendo di rendere di nuovo obbligatorio il green pass.
La misura è stata annunciata dalla premier Mette Frederiksen lo scorso lunedì. La Danimarca aveva deciso di abbandonare ogni forma di restrizione dallo scorso 10 settembre, dato il successo della campagna vaccinale, ma adesso il nuovo incremento dei contagi sta rendendo necessario un nuovo giro di vite.
Boom di contagi senza il green pass in Danimarca
Lo scorso lunedì 8 novembre, il governo danese ha chiesto di introdurre nuovamente l’obbligo del green pass, chiamato coronapass. L’obiettivo di Copenaghen è quello di rendere il certificato verde un documento necessario per accedere a bar e ristoranti, e ai luoghi al chiuso che contengono più di 200 persone, come ad esempio i cinema e i musei. Il green pass potrà essere ottenuto in seguito al completamento della vaccinazione, dopo la guarigione dall’infezione o in seguito all’esito negativo ad un tampone che potrà essere svolto in modo gratuito nei luoghi in cui è richiesto il documento.
Diversamente da quanto accade in Italia il coronapass non è richiesto ai lavoratori. La misura ha infatti come obiettivo quello di attuare una stretta sugli ingressi nei locali notturni, oltre che ai luoghi della socialità come bar e ristornati al chiuso. L’obbligo del green pass entrerà nuovamente in vigore solo se la proposta del governo verrà approvata dal parlamento. Al momento la Danimarca si trova davanti ad una nuova impennata di contagi, nonostante sia stato vaccinato l’86% della popolazione circa.
Su raccomandazione della commissione nazionale sull’epidemia il governo ha deciso di classificare il coronavirus come una malattia socialmente pericolosa ha fatto sapere la premier Mette Frederiksen. La Danimarca diventa quindi un caso: il Paese aveva deciso di abbandonare tutte le misure di contenimento dallo scorso 10 settembre dato il record di vaccinazioni registrato e la “decrescita felice” dei contagi, tuttavia adesso in Danimarca i nuovi casi sono tornati a salire. Davanti a questa situazione il governo non vuole farsi trovare impreparato e adesso sta valutando la possibilità di intrurre delle nuove norme che limitino la diffusione del virus. Al momento i casi giornalieri sono più di 2.000 a fronte di una popolazione di appena 6 milioni di abitanti.
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