In un contesto di rallentamento economico l’attenzione degli investitori si sposta sui titoli che hanno un core business più resiliente e decorrelato rispetto all’andamento dei mercati finanziari. Oggi l’Ufficio studi di Money.it si è focalizzato su Snam e Terna
Sul mercato italiano oggi sembra prevalere un atteggiamento cauto, con gli investitori che privilegiano posizionamenti sui titoli più difensivi.
Fra questi spiccano i grandi nomi delle utility italiane come Enel, A2a, Snam, Italgas e Terna, con quest’ultima che nel corso della mattina ha aggiornato un nuovo massimo storico.
Appetito per le utility: come mai?
Le società che fanno parte di questo comparto sono generalmente contraddistinte da una relativa stabilità delle quotazioni, in quanto più resilienti e meno influenzabili da periodi negativi dei mercati finanziari. Questa caratteristica è dovuta principalmente alla natura imprescindibile della domanda dei servizi stessi di cui si occupano.
L’unica fonte esterna a cui sono sensibili è rappresentata dal costo della materia prima, ad esempio il prezzo del petrolio o del gas naturale, anche se gli aumenti di prezzo vengono quasi sempre scaricati a valle, a carico dei consumatori finali.
Per questa ragione i titoli che fanno parte di questo settore godono di un vantaggio finanziario che si ripercuote anche sulle quotazioni delle azioni in Borsa. In un contesto di rallentamento economico come quello attuale, un settore che potrebbe difendere i propri risparmi potrebbe essere quindi quello delle utilities.
L’analisi settoriale: il FTSE Italia Servizi Pubblici
FTSE Italia Servizi Pubblici e FTSE MIB 40 dal 2018. Fonte: Bloomberg
Tra i titoli del settore servizi pubblici che fanno parte anche del FTSE Mib vi sono Enel, A2a, Snam e Terna. Le società pesano su questo indice settoriale rispettivamente il 54,3%, il 14,7%, l’11,1% e il 5%.
Enel, la più capitalizzata all’interno del FTSE Mib, capitalizza 53,111 miliardi di euro, mentre le altre tre realtà del settore decisamente meno: Snam ha una capitalizzazione di mercato pari a 14,393 miliardi, Terna 10,822 miliardi ed in ultima posizione A2a con 4,920 miliardi di euro.
Dal grafico qui sopra che confronta l’andamento del FTSE Mib rispetto l’indice FTSE Italia Servizi Pubblici, si può notare che quest’ultimo abbia sovraperformato l’indice azionario principale da agosto in poi.
Snam e Terna le star del settore
I singoli titoli come Snam e Terna sono invece quelli che segnano un peformance addirittura superiore a quella dell’indice settoriale e del FTSE Mib, registrando entrambi un progresso pari all’8,5% contando dall’ultima seduta del 2018.
Su quale dei due puntare come titolo da tenere in ottica di lungo periodo?
Consensus degli analisti censiti da Bloomberg su Terna
Il consenso elaborato da Bloomberg raccoglie 5 pareri di acquisto e 5 di vendita su 23 raccomandazioni totali per Terna. I restanti 13 analisti suggeriscono il mantenimento in portafoglio (Hold). Il target price medio è calcolato a 5,09 euro, un prezzo che incorpora un downside intrinseco di 5,7 punti percentuali.
Consensus degli analisti censiti da Bloomberg su Snam
Per Snam il consenso elaborato dagli analisti censiti da Bloomberg presenta 12 pareri di acquisto e solo 3 di vendita su 24 raccomandazioni totali. I restanti analisti suggeriscono di mantenere il titolo in portafoglio. Il target medio è calcolato a 4,18 euro. Il target price medio è calcolato a 4,18 euro, un prezzo che incorpora un upside intrinseco di 0,7 punti percentuali.
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