La Brexit di Theresa May affonda: non ci sarà alcun terzo voto sull’accordo di divorzio. Cosa accadrà ora?
La Brexit di Theresa May sta naufragando.
Lo speaker della Camera, John Bercow, ha di fatto sbattuto le porte in faccia a un terzo voto sull’accordo di divorzio, già bocciato altre due volte.
Tra dieci giorni il Regno Unito dovrà lasciare l’Unione europea a meno che non si deciderà in favore di un rinvio della Brexit. Ad oggi, nonostante il tempo stia scorrendo velocemente, la partita appare ancora tutta da giocare.
Brexit: terzo voto non ci sarà. I motivi
Come anticipato a bloccare l’ipotesi di un terzo voto sulla Brexit è stato lo speaker della Camera, accusato da più parti di interventismo costituzionale e di non aver avvisato la May e la sua squadra per tempo.
Bercow ha ricordato di aver già permesso una seconda consultazione sull’intesa raggiunta dal Primo Ministro e dell’Ue e questo dopo aver considerato le sostanziali modifiche apportate rispetto al testo di fine anno. Il terzo voto invece non ci sarà poiché ad oggi il Governo non pare avere tra le mani un accordo contenente novità di rilievo.
La decisione dello speaker ha definitivamente messo all’angolo la Brexit di Theresa May poiché è improbabile che nelle prossime ore il Primo Ministro troverà una nuova intesa.
Tutti gli occhi del Regno Unito e dell’Unione europea saranno puntati sul voto di domani, mercoledì 20 marzo. Al centro delle discussioni la mozione volta allo slittamento della Brexit al prossimo 30 giugno. L’Ue dal canto suo si è mostrata più conciliante e si è detta pronta ad attendere fino a un’ora prima del 29 marzo per valutare il rinvio.
Nonostante le innumerevoli votazioni della scorsa settimana, le incertezze inerenti la Brexit non si sono diradate. A dieci giorni precisi dal 29 marzo 2019 il Regno Unito e l’Unione europea non hanno ancora capito in che modo dovranno salutarsi.
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