La Brexit porterà Regno Unito e Unione Europea ad affrontare una battaglia senza sosta per trovare un accordo commerciale conveniente.
La Brexit è ufficiale ed è questo il momento in cui inizia la vera battaglia tra Regno Unito ed Unione Europea alla ricerca di un accordo commerciale.
Sono undici i mesi di trattative a disposizione per trovare una soluzione che non si trasformi in un fallimento per entrambi.
Brexit e accordo commerciale: la posizione di Boris Johnson
Il primo ministro britannico Boris Johnson non ha fatto mistero di ciò che vuole accettare o meno per ciò che concerne un possibile accordo commerciale e c’è da aspettarsi, in caso di richiesta di sottoscrizione delle regole del mercato unico europeo, anche una minaccia di abbandono delle trattative.
Ciò che Johnson ricerca è la forma di un accordo molto simile a quello che il blocco ha sottoscritto con il Canada, pur sottolineando che la Gran Bretagna “per prosperare” non ne necessiti davvero.
Dal canto suo l’Europa è pronta a rispondere attraverso il negoziatore capo per la Brexit Michel Barnier con le proprie posizioni di cordialità ma allo stesso tempo di fermezza. La battaglia tra Regno Unito ed Europa per la Brexit non sarà priva di colpi di scena: entrambe le parti sono intenzionate a fissare standard alti per queste trattative fin da subito e secondo la propria convenienza.
Difficile un accordo senza scossoni
I rapporti tra Regno Unito e Unione Europea in questi ultimi anni mostrano come potrebbe essere difficile per le due potenze raggiungere un accordo senza scossoni entro il 2021: non bisogna dimenticare che entrambe hanno tracciato delle linee specifiche che non intendono superare durante i colloqui e che sono state le stesse a non rendere possibile una conclusione delle trattative nel 2019.
Uno dei punti chiave di questa battaglia per una Brexit equilibrata risiede nella volontà di raggiungere un accordo da parte dei suoi protagonisti: Boris Johnson e i suoi sostenitori hanno mostrato più volte nel corso dei mesi di non temere una hard brexit. E sono diversi i rappresentanti del partito Conservatore inglese a preferire una tale evenienza rispetto a un accordo.
La squadra del primo ministro è stata irremovibile finora nel rigettare tutte quelle richieste dell’Unione Europea considerate “ingiuste” al fine di ottenere un accordo tra le parti. Sostiene infatti Johnson:
“Non c’è alcun bisogno di un accordo di libero scambio che coinvolga l’accettare le regole europee sulla concorrenza, la protezione sociale, l’ambiente o simile tanto quanto l’Europa dovrebbe essere obbligata ad accettare le regole del Regno Unito”.
La Gran Bretagna vuole essere trattata dall’Unione Europea come eguale nelle trattative relative alla Brexit e tra le proposte presentate, ovvero quella che coinvolge il seguire le regole dell’UE (modello norvegese) e quella che non lo prevede (modello canadese), la seconda sarà quella scelta dal popolo inglese.
Nel caso entro il 2020 non si riuscisse a trovare un accordo di libero scambio, il Regno Unito sarebbe pronto ad accettarne uno meno “stringente” come quello in auge con l’Australia. Non è un vero problema di “accordo o non accordo”, sottolinea Boris Johnson, quanto l’essere disponibili a diverse tipologie dello stesso.
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