Novità in vista per quanto riguarda buste paga e stipendi: dagli stipendi versati solo in banca alla firma della busta paga, ecco tutto quello cambia.
Novità in arrivo per quanto riguarda buste paga e stipendi.
In questi giorni si trova all’esame della Commissione Lavoro della Camera il disegno di legge (c1041) recante «disposizioni in materia di modalità di pagamento delle retribuzioni ai lavoratori» che introduce diverse novità.
Dal versamento degli stipendi solo in banca o in posta, alla firma sulla busta paga che non costituirà più prova dell’avvenuto pagamento, sono diversi i punti di interesse per i lavoratori.
Vediamo di seguito tutte le novità in arrivo.
Stipendi e busta paga: ecco tutte le novità
Il provvedimento in esame alla Camera introduce una serie di novità al fine di offrire una soluzione a problemi che accomunano molti lavoratori italiani. Come si legge nella relazione al testo, infatti, l’obiettivo che si prefigge il disegno di legge è semplice:
«È infatti noto che alcuni datori di lavoro, sotto il ricatto del licenziamento o della non assunzione, corrispondono ai lavoratori una retribuzione inferiore ai minimi fissati dalla contrattazione collettiva, pur facendo firmare al lavoratore, molto spesso, una busta paga dalla quale risulta una retribuzione regolare».
Quali sono quindi le novità sulle busta paga e gli stipendi che dovrebbero aiutare i lavoratori al fine di arginare questo fenomeno?
Innanzitutto gli stipendi verranno pagati solo in banca o in posta, in base alla scelta effettuata dal lavoratore. Quest’ultimo potrà infatti scegliere tra l’accredito diretto sul proprio conto corrente, l’emissione di un assegno oppure il pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale. Ciò che si vuole evitare è che il datore di lavoro possa pagare direttamente il lavoratore in contanti o tramite assegno. Altra novità riguarda la busta paga: la firma sulla busta paga, infatti, non costituirà più la prova dell’avvenuto pagamento.
Il disegno di legge fissa anche una serie di obblighi per il datore di lavoro. In particolare quest’ultimo, al momento dell’assunzione, dovrà comunicare al centro per l’impiego competente gli estremi dell’istituto bancario o dell’ufficio postale incaricato del pagamento degli stipendi al lavoratore, sempre nel rispetto delle norme sulla privacy. L’ordine di pagamento potrà essere annullato solo trasmettendo alla banca o all’ufficio postale una copia della lettera di licenziamento o di dimissioni del lavoratore.
Stipendi e buste paga: chi è escluso dal disegno di legge?
Le novità in arrivo non riguarderanno però tutti, essendo previste delle esclusioni.
Non sono ad esempio tenuti a rispettare i nuovi obblighi introdotti i datori di lavoro privi di partita Iva, i quali spesso non sono neanche titolari di un conto corrente. Esclusi dalle novità sono anche i rapporti di lavoro domestico e familiare e i rapporti instaurati dai piccoli o piccolissimi condomini.
Stipendi e buste paga: quali sono le sanzioni previste?
Uno dei punti salienti del nuovo disegno di legge che introduce novità per quanto riguarda buste paga e stipendi è quello relativo alle sanzioni. I datori di lavoro che non rispetteranno i nuovi obblighi introdotti dalla legge in questione saranno soggetti a pesanti sanzioni pecuniarie che vanno da 5mila a 50mila euro. Nello specifico, i datori di lavoro che non ottempereranno all’obbligo di comunicazione degli estremi dell’ufficio bancario o postale al centro per l’impiego competente saranno soggetti al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria di 500 euro e al successivo accertamento della direzione provinciale del lavoro, che procederà alle conseguenti verifiche.
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