I britannici di CVC Capital Partners sborseranno 2,7 miliardi di euro per entrare nel calcio spagnolo.
Il Barcellona fatica a rinnovare il contratto di Sua Maestà Lionel Messi. Bisogna prima tagliare gli esuberi, fa sapere la nuova amministrazione Laporta. Basso profilo anche dalle parti di Madrid, dove l’artefice del maxi-progetto Superlega (poi naufragato) Florentino Perez non sembra intenzionato a regalare alla afición madrilena un altro mercato galactico. Il problema è comune: la pandemia ha sconquassato le casse, e non è un caso che dei prestiti approvati dall’Instituto de Crédito Oficial (ICO) dall’inizio dell’emergenza sanitaria - 347 milioni di euro - il 78% sia finito nelle mani dei primi due club di Spagna, per l’appunto Barcellona e Real Madrid, a cui si aggiunge l’Atletico.
Una svolta arriva però, in queste ore, direttamente da LaLiga, il massimo organo calcistico spagnolo composto dai club e dalle società sportive che militano nelle varie categorie professionali dei campionati nazionali, guidato da Javier Tebas. I vertici de LaLiga hanno infatti siglato un accordo miliardario con il fondo britannico CVC Capital Partners, a cui andrà il 10% delle quote per una cifra complessiva di 2,7 miliardi.
A CVC Capital Partners il 10% de LaLiga
“L’operazione sarà realizzata attraverso la creazione di una nuova società alla quale La Liga trasferirà tutte le proprie attività, controllate e joint venture ed in cui CVC deterrà una partecipazione di minoranza del 10%”, ha spiegato in un comunicato l’organizzazione spagnola, aggiungendo che «la transazione è progettata per guidare la crescita globale de LaLiga e dei suoi club, continuando la trasformazione in una società di intrattenimento digitale globale».
A beneficiare della svolta - LaLiga diventa di fatto la prima grande lega europea a trovare un accordo di questo genere con una società finanziaria - saranno soprattutto i club, ai quali dovrebbe andare circa il 90% dei fondi per ripianare i debiti e finanziare nuovi investimenti. Ma è anche una tacca sulla cintura di Tebas, che con le risorse garantite da CVC avrà più strumenti per smorzare l’impeto separatista di Perez, ancora convinto della bontà di un progetto elitario europeo con il marchio di JP Morgan.
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