Per Carlo Calenda non ci sarebbero i presupposti per un partito insieme a Matteo Renzi, mentre Azione accoglie tra le sua fila il deputato Enrico Costa fuoriuscito da Forza Italia.
Agosto è periodo di calciomercato ma anche in politica sembrerebbero non mancare i cambi di casacca. L’ultimo riguarda Enrico Costa, ex ministro eletto tra le fila di Noi con l’Italia e poi tornato subito con Forza Italia a inizio legislatura, che adesso invece ha lasciato gli azzurri per aderire ad Azione.
Il nuovo partito di Carlo Calenda, dato in ascesa nei sondaggi, adesso potrà contare di una rappresentanza parlamentare pure alla Camera, visto che al Senato è presente l’ex PD Matteo Richetti.
“Siamo molto felici che Costa venga con noi - ha commentato Calenda - E’ un liberale solido e Azione ora ha una rappresentanza sia al Senato che alla Camera. Questo sarà molto importante per presentare le nostre proposte”.
L’europarlamentare però rifiuta l’idea di una sorta di scouting tra le altre forze politiche “noi non abbiamo cercato nessuno, le porte di Azione ovviamente sono aperte per coloro che ne condividono gli obiettivi politici”.
Calenda esclude un partito con Renzi
Continua a crescere Azione sia nei sondaggi che nella propria rappresentanza parlamentare. Quando a settembre Carlo Calenda ha deciso di rompere con il PD, a seguito della nascita del governo giallorosso, in pochi avrebbero scommesso in una così rapida crescita.
Soprattutto dopo la mossa di Matteo Renzi di abbandonare anche lui i dem e fondare un proprio partito, le chance per l’ex ministro di attirare verso i propri lidi l’elettorato moderato sembravano essersi ulteriormente ridotte.
Gli ultimi sondaggi invece danno al momento Azione davanti a Italia Viva e, seppur di poco, oltre la soglia di sbarramento del 3%, che comunque potrebbe essere alzata al 5% nel caso passasse la riforma elettorale proporzionale voluta dal tandem PD-M5S.
Non è un caso che da tempo si parla di una possibile unione delle forze tra Matteo Renzi e Carlo Calenda, anche +Europa potrebbe aggiungersi, già alleati alle prossime elezioni regionali in Puglia e Veneto.
“Ci sono due ostacoli insormontabili per fare una alleanza insieme a Renzi - ha dichiarato Calenda allontanando questa ipotesi - l’appartenenza a questo governo e il modo di fare politica”.
Per il leader di Azione comunque “una cosa è fare un partito insieme, altro è fare domani un governo più ampio”, con il pallino fisso di Carlo Calenda che resterebbe quello di un esecutivo che comprenda anche Italia Viva, PD e Forza Italia, che però al momento non avrebbe neanche lontanamente i numeri per governare.
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