La Regione Campania rischia di rimanere più a lungo di altre in zona gialla. Il motivo è un indice d’incidenza dei contagi ancora troppo alto rispetto alle altre Regioni. Zona bianca? Forse a partire dal 21 giugno.
Campania: i dati della Regione segnano un miglioramento, ma non in tutti i parametri che le permetterebbero di finire in zona bianca. Il passaggio di colorazione potrebbe avvenire, quindi, non prima del 21 giugno.
In tutta Italia infatti la campagna vaccinale sta dando i suoi frutti, con un costante abbassamento della curva dei contagi e dei ricoveri in terapia intensiva, soprattutto nella fascia di età più alta.
Le Regioni dove l’incidenza è sotto ai 50 casi per 100.000 abitanti (da almeno tre settimane) si coloreranno di bianco. Sarà così per Friuli, Molise e Sardegna, che già a partire da lunedì 31 maggio potranno eliminare tutta una serie di limitazioni per i cittadini.
I dati del monitoraggio: ecco perché la Campania è a rischio zona gialla
Ieri (giovedì 27 maggio) l’Unità di Crisi della Regione Campania ha pubblicato il bollettino con l’aggiornamento dei dati. In tutta la Regione, nell’ultima settimana, si sono registrati 533 positivi, di cui 375 asintomatici e 158 sintomatici, su un totale di 17.619 tamponi (tra molecolari e antigenici).
La Campania si avvicina all’obiettivo, ma non ancora abbastanza da poter eliminare tutte le limitazioni decise per le zone gialle. I dati che vanno dal 20 al 27 maggio confermano un calo dell’incidenza del meno 35 per cento, ma i contagi sono ancora al di sopra della soglia di 50 contagiati su 100.000 abitanti.
Con un valore pari a 65 contagi ogni 100.000 abitanti, dunque, la Campania rimane in zona gialla.
Non si può negare l’andamento positivo, ma la Campania non è ancora scesa nella zona di“ non rischio” prevista per la zona bianca. La Regione dovrà infatti rimanere per un periodo di tre settimane sotto la soglia dei 50 contagi sopra indicata. Solo dopo questo periodo la Campania potrà passare alla colorazione più ambita. Questo vuol dire che la Campania rimarrà in zona gialla almeno fino 21 giugno.
Per le altre Regioni il calendario delle zone bianche si suddividerà in questo modo, salvo imprevisti nei dati di monitoraggio:
- 31 maggio zona bianca per Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna;
- 7 giugno zona bianca per Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto;
- 14 giugno zona bianca per Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Emilia Romagna e Provincia di Trento.
Cosa si può fare in zona bianca?
Dall’inizio della pandemia e della scelta di suddividere le Regioni in colorazioni in base all’incidenza dei contagi, non sono state molte le zone bianche e per un motivo: al calare dei contagi e dei ricoveri il comportamento degli italiani si faceva sempre meno attento alle regole.
Arrivare a ottenere il pass per la zona bianca non è semplice: bisogna dimostrare, per un periodo di tre settimane, un tasso di incidenza inferiore alla soglia di 50 contagi ogni 100.000 abitanti.
Per le Regioni che passeranno in zona bianca è stato difficile ottenere questo risultato, ma potrebbe essere fin troppo semplice tornare in zona gialla. Lo abbiamo visto accadere alla Sardegna, che dalla zona bianca passò direttamente alla zona rossa.
Questo per dire che la zona bianca non vuol dire che non ci siano regole da rispettare, soprattutto se l’intenzione è di rimanerci.
Ecco quindi le poche, ma fondamentali, regole per rimanere in zona bianca il più a lungo possibile: la più importante rimane l’obbligo della tanto odiata mascherina, soprattutto nel caldo periodo estivo dove la voglia di toglierla è alta; bisognerà anche continuare a mantenere la distanza di sicurezza, tanto all’aperto, quando al chiuso e nei locali commerciali. In ultimo una raccomandazione ai quali gli italiani si sono facilmente abituati: sanificare le mani.
Ci sono ovviamente anche dei pregi nello stare in zona bianca, primo fra tutti l’eliminazione del coprifuoco a partire dalle ore 24. Ma non solo: riaprono piscine, parchi tematici, fiere e manifestazioni.
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