Cosa si può fare in Campania zona gialla da domenica 17 gennaio. Arriva una nuova stretta sugli spostamenti. Ecco le cose da sapere.
Campania in zona gialla dal 17 gennaio: il ministro Speranza, in base ai dati della cabina di monitoraggio, ha firmato l’ordinanza che decreta il passaggio, a partire da domenica, di 9 regioni in zona arancione, tra cui il Lazio, e di 3 regioni in zona rossa.
La Campania, insieme a Basilicata, Molise, Sardegna, Toscana e Trento, resta in zona gialla. Nel frattempo il Governo ha varato due nuovi provvedimenti, in vigore da sabato 16 gennaio: il Decreto Legge che proroga lo stato d’emergenza al 30 aprile, istituisce la zona bianca e conferma fino al 15 febbraio 2021 il divieto già in vigore di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse (tranne che per motivi di lavoro, situazioni di necessità o motivi di salute); e il Dpcm con le misure valide fino al 5 marzo.
Vediamo cosa cambia in Campania dal 16-17 gennaio: dagli spostamenti alle regole per bar e ristoranti, ecco cosa si può fare e cosa no.
Campania zona gialla: cosa significa
La nuova ordinanza del ministero della Salute sulle zone gialle, arancioni e rosse dal 17 gennaio colloca la Campania in fascia gialla. In zona rossa finiscono Lombardia, Sicilia e Provincia di Bolzano, mentre il resto d’Italia si colora di arancione.
Campania in zona gialla significa che bar e ristoranti possono restare aperti con servizio al tavolo fino alle 18, che i centri commerciali sono aperti nei giorni feriali e i negozi sempre aperti, anche nel weekend. Si può uscire senza autocertificazione anche fuori Comune, ma non ci si può spostare liberamente fuori regione.
Almeno fino al 15 febbraio anche nelle zone gialle gli spostamenti da una regione all’altra sono vietati. Tradotto: non si può raggiungere la seconda casa se si trova in un’altra regione quindi, e ci si può muovere solo all’interno della Regione in cui si abita. Per varcare i confini regionali bisogna avere comprovati motivi di lavoro, salute, necessità o urgenza, da indicare nel modulo di autocertificazione richiesto. Resta consentito uscire dalla Regione per fare rientro al proprio domicilio, residenza o abitazione.
Una novità introdotta dal Dpcm in vigore dal 16 gennaio che riguarda tutte le regioni, a prescindere dal colore, è il divieto di asporto di bevande e alcolici dai bar dopo le 18. La misura ha l’obiettivo di contrastare i fenomeni di assembramenti nei pressi dei locali e nei luoghi pubblici che si sono verificati in tutta Italia, sia in zona gialla che in zona arancione.
Covid in Campania: i dati
L’ultimo monitoraggio Iss pubblicato 15 gennaio e relativo alla situazione dal 4 al 10 gennaio ha rivelato per la Campania un’incidenza di 122.51 per 100.000 abitanti e un Rt medio pari a 0.85 (valore inferiore 0.67 - valore maggiore 1.08). Si tratta di uno degli Rt più bassi d’Italia.
Al 15 gennaio sono stati registrati + 1.150 nuovi casi e 37 nuovi decessi in 24 ore, 933 i guariti. In totale i casi Covid in Campania attualmente sono 203.000 e 3.257 i decessi. Allo stesso tempo la Campania è la Regione italiana più virtuosa per dosi vaccino usate: fatti 96.817 vaccini su 109.345 dosi consegnate, pari a 88,5%.
Il nuovo report sul monitoraggio ISS riporta che:
“11 Regioni/Province autonome sono classificate a rischio alto (contro 12 della settimana precedente), 10 a rischio moderato (di cui 4 ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e nessuna a rischio basso”. Per quanto riguarda terapie intensive e ricoveri, 12 Regioni e Province autonome sono sopra la soglia. A livello nazionale il tasso di occupazione in terapia intensiva continua a essere sopra la soglia critica (30%), e l’indice Rt viaggia sopra l’1 per la quinta settimana consecutiva.
“Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve aumento da 2.579 (al 4 gennaio) a 2.636 (12 gennaio); il numero di persone ricoverate in aree mediche aumenta anche lievemente, passando da 23.317 (04 gennaio) a 23.712 (12 gennaio)”, sottolinea il report.
“Sono 9 le Regioni (Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta) che hanno un Rt puntuale maggiore a uno nel limite inferiore, compatibili con uno scenario tipo 2. Altre 10 hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno ma sono tutte, tranne una, con un Rt medio sopra uno o appena sotto”, rilevano i dati.
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