Non tutte le spese rientrano nel bonus cashback: attenzione agli acquisti fatti online e ai metodi di pagamento utilizzati nei negozi fisici. Ecco quali non danno diritto al rimborso.
Il bonus cashback di Natale si è concluso e ora i chi ha raggiunto la soglia delle 10 transazioni attende il rimborso che arriverà entro il 1° marzo 2021.
Ma non tutte le spese effettuate con metodi di pagamento elettronici, anche a fronte delle 10 operazioni minime richieste, danno diritto al rimborso. Saranno penalizzate, ad esempio, tutte le persone che pur volendo usufruire del cashback sono state costrette a fare acquisti online a causa della chiusura dei negozi in zona rossa o per paura del Covid.
Ecco quali sono le altre spese escluse dal rimborso.
Cashback, le spese escluse dal rimborso
La pandemia di coronavirus ha costretto moltissime Regioni italiane a passare alcune settimane in zona rossa: ciò significa che i negozi, i centri commerciali e moltissime attività produttive sono state costrette a chiudere. Per tale motivo, molti consumatori si sono riversati su Amazon e altri siti di e-commerce.
Anche se pagati con carta di credito o di debito, gli acquisti online non concorrono alla lista delle spese che permettono di accedere al rimborso previsto dal cashback di Stato.
Un’altra precisazione importante riguarda le modalità di acquisto che devono essere effettuate ai fini strettamente personali e dunque non sono ammesse le spese legate all’esercizio della propria attività imprenditoriale, professionale o artigianale.
Quali spese danno diritto al cashback
A soppesare le spese esclusa dal rimborso vi è una cospicua lista di possibili acquisti che danno diritto al cashback. Infatti, per poter ottenere il 10% di rimborso sulle spese effettuate nel periodo di riferimento è possibile sfruttare i metodi di pagamento digitali (carte di credito o debito, bancomat o app che permetto di pagare con metodi tracciabili) per pagare la merce all’interno delle sedi fisiche di qualsiasi negozio.
Si possono effettuare pagamenti anche nelle piccole botteghe di artigiani purché abbiano a disposizione un Pos che accetti i pagamenti digitali. Anche il caffè preso al bar o la consumazione al ristorante possono essere pagate con la carta e concorrere al cashback.
Ai fini del cashback vale anche il pagamento di bollo auto e moto, assicurazione, bollette e multe. Senza dimenticare che anche i carburanti rientrano tra gli acquisti che danno diritto al cashback.
Si possono anche saldare i conti con professionisti o lavoratori a domicilio come idraulici, elettricisti o qualsiasi altra professione simile.
Buone notizie, infine, per tutti coloro che hanno aderito al bonus cashback: a differenza della lotteria degli scontrini, nel cashback sono incluse anche le spese detraibili e deducibili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA