Il testamento firmato due giorni prima della morte affievolisce le teorie complottiste e rivela il patrimonio record: 577 milioni di dollari. Nuove testimonianze anche sullo scandalo delle molestie sessuali, «donate» tre 12enni.
Il caso Jeffrey Epstein prosegue spedito e ora a fare nuova luce sui fatti si aggiunge anche un testamento. Un fatto interessante dato che la firma sul documento risale ad appena due giorni prima della sua morte sospetta.
Il miliardario Jeffrey Epstein, morto suicida nella sua cella del carcere di New York nella notte tra il 9 e il 10 agosto, dove si trovava in attesa di processo con l’accusa di sfruttamento sessuale, avrebbe quindi firmato un testamento per sistemare gli affari solo due giorni prima di morire.
Il documento, rivelato dal New York Post, è stato depositato presso il St. Thomas nelle Virgin Islands statunitensi l’8 agosto 2019, e vede nella figura del fratello, Mark Epstein, l’unico erede del patrimonio.
Jeffrey Epstein, il testamento
Il testamento firmato da Jeffrey Epstein è un testo standard, il “puor-over-will”, 21 pagine dove si prevede che tutto il patrimonio venga versato in un unico fondo fiduciario chiamato, come si legge nelle carte, “The 1953”, l’anno di nascita del finanziere.
L’unico erede indicato, anche lui investitore e socio di Jeffrey a sua volta, è il fratello Mark Epstein. La data del testamento, registrata due giorni prima del suicidio di Jeffrey, sembra togliere alcuni dei dubbi sul caso lasciando presupporre che Epstein stava finendo di sistemare le cose prima di togliersi la vita.
Il New York Post, venuto in possesso delle carte testamentari, fa emergere anche le cifre: il patrimonio di Epstein sembra ammontare a oltre 577 milioni di dollari, quindi circa 18 milioni in più di quanto dichiarato dal finanziere in sede di appello alla corte per l’ottenimento degli arresti domiciliari.
La somma, si legge sempre nelle carte, si divide in 56 milioni di dollari in contanti, 14 milioni in rendimenti fissi garantiti da diversi investimenti, oltre 112 milioni in azioni ordinarie e più di 194 milioni provenienti da investimenti in hedge fund e private equity.
Il resto del patrimonio si divide tra auto, barche, aerei di lusso e proprietà immobiliari: dall’imponente townohouse a nove piani di Manhattan al ranch “Zorro” in New Mexico, passando per il lussuoso appartamento di Parigi e alle due isole nei Caraibi, Little St.James e Great St.James. Un patrimonio immenso su cui ora le vittime abusate da Epstein si accingono a rivalersi; e di fatti le cause intentate sono già tre.
Le nuove accuse
Ma il patrimonio e soprattutto il testamento che sembra, forse, diradare la nube di sospetto sul suicidio di Jeffrey Epstein, che ha visto nascere dalle teorie del complotto l’ipotesi di un omicidio su mandato da parte di uno dei potenti invischiato nella storia, non è l’unica novità sul caso.
Con il testamento hanno fatto capolino nuove accuse nei confronti del finanziere. Stavolta è il Daily Mail a riportare i fatti inquietanti raccontando che a Epstein, durante un compleanno, sarebbero state “donate” come regalo tre ragazzine di appena 12 anni; si presuppone sorelle, provenienti da una condizione familiare molto svantaggiata.
Le tre sarebbero state fatte arrivare in aereo da Parigi a New York, dove successivamente si è compiuto l’abuso, e rispedite a casa il giorno seguente.
A rivelare al Daily Mail i nuovi inquietanti dettagli della storia di abusi perpetrata negli da Epstein, è Virginia Roberts Giuffre, lei stessa vittima e ad oggi principale accusatrice di Jeffrey e della sua complice Ghislaine Maxwell.
Le nuove accuse hanno fatto emergere anche il nome di Jean-Luc Brunel, noto talent scout di modelle, amico intimo di Epstein e, secondo le testimonianze della Giuffre, fautore del “regalo speciale” per l’amico. Brunel, oggi 72enne, nega ogni implicazione ma intanto a Parigi, dove Epstein possedeva un appartamento, sono scattate nuove indagini che potrebbero estendersi anche all’amico del finanziere.
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