Medico competente sicurezza sul lavoro: chi è e qual è il suo compito

Claudio Garau

17 Marzo 2022 - 12:27

Nell’ambito della sicurezza sul lavoro, la figura professionale del medico competente riveste un ruolo nient’affatto secondario. Ecco ciò che occorre ricordare in tema di requisiti e mansioni.

Medico competente sicurezza sul lavoro: chi è e qual è il suo compito

Alla luce delle norme vigenti, è del tutto chiaro che molto diversi tra loro sono gli obblighi che ricadono sul datore di lavoro. In particolare uno dei suoi maggiori doveri, nell’ambito della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, è costituito dall’organizzazione del servizio di sorveglianza sanitaria. Esso permette di controllare l’idoneità dello stato di salute dei lavoratori subordinati, per quanto attiene allo svolgimento delle mansioni di cui al singolo contratto.

In quest’ambito spicca il ruolo del medico competente, ossia una figura professionale chiave in tema di sanità sul lavoro. Egli infatti si occupa della salute e della sicurezza dei lavoratori e del servizio di prevenzione e protezione.

Da notare che, negli ultimi tempi, è nel complesso aumentato l’interesse nelle aziende per il benessere dei lavoratori. Anzi questi ultimi sono sempre più attenti alla propria salute e, pertanto, non deve sorprendere affatto la presenza di un apparato di dettagliate regole, che mettono al primo posto la loro sicurezza.

Certo è che un’azienda più sicura non soltanto evita spiacevoli infortuni sul lavoro, ma può avvalersi di lavoratori soddisfatti e più produttivi. Tutto ciò a beneficio della competitività dell’impresa.

Intendiamo di seguito vedere da vicino la figura professionale del medico competente, onde capire nel dettaglio qual è il suo profilo, la formazione richiesta e quali sono di preciso i compiti svolti all’interno dell’organizzazione aziendale.

Medico competente sicurezza sul lavoro: il suo profilo e la normativa di riferimento

Lo abbiamo appena accennato: nell’ambito della sicurezza aziendale c’è una figura professionale di cui si trova traccia nella normativa vigente, che svolge le proprie mansioni in collaborazione col datore di lavoro. Ciò al fine di assicurarsi che l’attività in azienda sia compiuta in un ambiente salubre, attraverso iter e procedimenti che non mettono a rischio lo stato di salute dei dipendenti.

Il medico competente o medico del lavoro è una figura di primaria importanza per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, predisposta dal d. lgs. n. 81 del 2008 - o Testo unico sulla sicurezza - che all’art. 2, comma 1, lettera h ne dà una definizione vera e propria. Infatti nel testo si indica che detto medico è il sanitario in possesso dei titoli professionali e requisiti ad hoc, che collabora per dare luogo alla valutazione dei rischi e allo scopo di concretizzare tutte le misure di sorveglianza sanitaria, garantendo l’integrità psicofisica dei lavoratori in azienda.

La scelta, e dunque la formale nomina del medico competente spetta al datore di lavoro, che deve rintracciare un professionista con una serie di requisiti. Egli procede con la nomina per il tramite di una lettera ufficiale, in cui deve includere tutte le informazioni sull’azienda e sul professionista.

Lo ribadiamo per chiarezza: assieme al datore di lavoro, il medico competente darà luogo alla cd. valutazione dei rischi, ai quali i lavoratori sono esposti, e si occuperà della sorveglianza sanitaria per assicurare la sicurezza sul lavoro.

Se parliamo di sorveglianza sanitaria, intendiamo in particolare una serie di attività mirate all’analisi dell’ambiente di lavoro per individuare possibili rischi e verificare l’idoneità di ogni lavoratore alle mansioni di cui al contratto. Ecco perché è giusto affermare che il medico competente mette in pratica una collaborazione stretta con il datore di lavoro, in tema di valutazione del rischio. Egli dovrà dunque collaborare alla redazione del DVR e del Protocollo di Sorveglianza Sanitaria.

Medico competente sicurezza sul lavoro: i requisiti per svolgere la professione

Nel Testo unico sulla sicurezza sul lavoro - all’art. 38 - sono indicati, con estrema chiarezza, i requisiti che rendono competente in medico in oggetto. In particolare, per il medico competente è obbligatorio avere uno dei seguenti titoli o requisiti:

  • specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica;
  • docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia e igiene del lavoro o in clinica del lavoro;
  • autorizzazione di cui all’art. 55 d. lgs. n. 277 del 1991 (protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro);
  • specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale;
  • con esclusivo riferimento al ruolo dei sanitari delle Forze armate, compresa l’Arma dei carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di finanza, svolgimento di attività di medico nel settore del lavoro per almeno quattro anni.

Oltre a questo, per svolgere tale funzione, è doveroso partecipare ad uno specifico programma di educazione continua in medicina, in base a quanto disposto dal d. lgs n. 299 del 1999, testo recante norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale.

Ovviamente ciascuno dei medici competenti deve essere iscritto nell’apposito albo, istituito presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

Quali sono le mansioni svolte in azienda dal medico competente?

Come detto in precedenza, le mansioni di questa figura professionale si basano sulla sorveglianza sanitaria, ossia un insieme di attività e iniziative che hanno la finalità di proteggere i dipendenti e far calare il rischio di infortuni.

Egli può infatti intervenire per mitigare i rischi correlati alle attività dei lavoratori e tenere monitorate le condizioni di salute degli stessi. Il medico competente svolge mansioni di sorveglianza sanitaria, sulla scorta dei principi della medicina del lavoro e del Codice etico della Commissione internazionale di salute occupazionale.

Nel dettaglio, detta figura professionale deve svolgere i seguenti compiti:

  • collaborare alla valutazione dei rischi e all’elaborazione del DVR;
  • essere il consulente del datore di lavoro in campo salute e sicurezza;
  • predisporre e mettere in atto misure di sicurezza per garantire salute e integrità psicofisica dei lavoratori;
  • controllare l’idoneità del lavoratore a compiere una mansione specifica;
  • compiere visite periodiche per controllare la permanenza di detta idoneità nel corso del tempo;
  • compiere sopralluoghi e visite negli ambienti di lavoro;
  • organizzare un servizio di primo soccorso;
  • custodire le cartelle mediche dei lavoratori, conservando il segreto professionale;
  • formare e informare i lavoratori in tema di salute, sicurezza e dispositivi di protezione individuale;
  • intervenire in ipotesi di rischi psicosociali dando sostegno al lavoratore;
  • rendere noti al datore di lavoro i risultati delle sue valutazioni;
  • sottoscrivere documenti legati alla sicurezza come DVR, DUVRI, POS;
  • comunicare alle autorità competenti l’andamento della sua sorveglianza sanitaria.

Come si può agevolmente notare, si tratta di un elenco assai ampio di mansioni e da ciò ben si comprende che detta figura professionale debba avere una formazione ad hoc e svolgere aggiornamenti periodici per poter svolgere al meglio il suo lavoro.

In quali casi è obbligatoria la nomina del medico competente?

In conclusione, non possiamo non ricordare che la nomina del medico competente non deve ritenersi, in linea generale, obbligatoria. Lo è però in tutte le circostanza nelle quali il datore di lavoro è tenuto ad organizzare un accurato servizio di sorveglianza sanitaria, a causa dei rischi collegati alle attività lavorative compiute all’interno dell’azienda.

In particolare, la nomina del medico competente da parte del datore di lavoro è da ritenersi obbligatoria, laddove i lavoratori compiano delle attività lavorative esposte ai pericoli che seguono:

  • rischio chimico;
  • rischio di esposizione all’amianto, al piombo e ad altri agenti pericolosi;
  • rischio da vibrazioni;
  • rischio relativo al rumore;
  • rischio da movimentazione manuale dei carichi;
  • rischi legati al lavoro su impianti ad alta tensione.

Inoltre, il medico competente deve essere nominato in caso di presenza di lavoratori che svolgono attività di lavoro notturno e di dipendenti che compiono mansioni d’ufficio, che implicano l’uso della postazione videoterminale per più di 20 ore a settimana.

La nomina obbligatoria, nei casi appena esposti, va compiuta dal datore di lavoro con una lettera di incarico. Essa, per poter essere considerata valida ai sensi di legge deve includere una serie di requisiti, tra cui i dati dell’azienda incaricante, i dati anagrafici del rappresentante legale dell’azienda e l’elenco di tutte le mansioni che il medico competente dovrà compiere.

Ed attenzione perché la mancata nomina del medico competente, nei casi citati, può portare - in ipotesi di infortunio o malattia professionale - a conseguenze sanzionatorie per il datore di lavoro sia in ambito civile che in quello penale. Ricordiamo infine che, in linea generale, è sempre consigliabile la nomina di questa figura professionale - anche laddove non sia da considerarsi obbligatoria. Ciò all’evidente fine di garantire un adeguato servizio di prevenzione in tutte le strutture aziendali.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO