Non tutti i prodotti tipici del Made in Italy sono italiani al 100%: ecco la lista dei casi più eclatanti di cibi italiani che usano materie prime straniere.
È difficile da credere, ma molti tradizionali prodotti italiani che da sempre consideriamo 100% Made in Italy non lo sono davvero.
L’ultimo caso da prima pagina è quello della Nutella (GUARDA IL VIDEO Salvini contro la Nutella: “non è italiana, le nocciole sono turche”), ma la crema spalmabile Ferrero non è sola: vi è una lunga lista di cibi italiani e aziende nostrane che, per convenienza o ancor di più per necessità, utilizzano materie prime importate.
Attenzione, però, a non associare automaticamente la materia prima straniera a scarsa qualità o rischio per la sicurezza alimentare.
L’Italia infatti dal punto di vista della produzione alimentare non è completamente autosufficiente e non riesce con le sue sole forze a soddisfare la richiesta del mercato interno ed estero. Da qui l’esigenza di importare ingredienti dall’estero invece di produrre con materie made in Italy gli alimenti tipici del Bel Paese.
Di seguito vediamo quali sono i casi più eclatanti di tipici prodotti italiani fatti con ingredienti stranieri.
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Prodotti e marchi italiani che usano ingredienti stranieri
Ormai non è più un segreto che l’origine del grano della pasta italiana delle marche più famose non è sempre (o solo) italiana, come nel caso di pasta Barilla, Garofalo, De Cecco e altre che importano in buona parte da Stati Uniti, Francia e Australia.
Parmigiano e Grana
Senza parlare delle mozzarelle Francia e Cuomo (ma non solo), che usano latte proveniente dalla Germania; il Parmigiano Reggiano è fatto con latte di Lituania e Lettonia, e per il Grana Padano si usa anche latte che proviene da Ungheria, Polonia e Ungheria.
Burrata pugliese
Che dire, poi, della burrata di Andria, diventata Igp nel 2016: la Puglia non ce la fa da sola a produrre tutte le tonnellate di latte utili per i formaggi venduti come “made in Puglia”, così si rifornisce da Germania, Francia, Austria e Slovenia.
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Bresaola
Un altro esempio eclatante è la bresaola: il salume Igp, eccellenza della Valtellina, è il risultato della lavorazione di materie prime non italiane in quanto viene usata carne argentina e del Sud America. La Valtellina offre il miglior ambiente per la produzione e la stagionatura, ma non dispone di allevamenti in grado di soddisfare la richiesta del mercato.
Pizzoccheri
Un’altra specialità tipica valtellinese, i pizzoccheri Igp, vengono prodotti con grano saraceno per il 90% importato da Cina, Perù, Canada e Polonia, in questo caso perché il prodotto straniero costa meno.
Bottarga sarda
Infine troviamo la bottarga sarda, che viene fatta per lo più con uova importate, soprattutto provenienti dalla Mauritania. Meno del 20% della bottarga prodotta in Sardegna è fatta con uova di pesce sardo, che in questo caso arriva a costare anche 250 euro al kg, mentre quella straniera costa la metà.
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