Cina, doppio colpo ai giganti tecnologici: le società colpite

Mauro Speranza

13 Settembre 2021 - 16:12

Le autorità cinesi hanno chiesto lo smembramento di Alipay e la fine del blocco dei link ai concorrenti sui loro siti.

Cina, doppio colpo ai giganti tecnologici: le società colpite

Le autorità proseguono con i loro attacchi verso le società tecnologiche in Cina, dopo le decisioni dei giorni scorsi, e hanno chiesto lo smembramento di Alipay di Alibaba, società controllata da Ant Group di Jack Ma, oltre a imporre alle Big Tech la fine del blocco dei link ai concorrenti, pratica molto diffusa nel paese.

La scissione dell’app Alipay

Il nuovo attacco del governo di Pechino mette nel mirino Alipay, applicazione per i pagamenti e i servizi finanziari di Alibaba, multinazionale cinese operante nel settore del commercio elettronico.
Secondo quanto scrive il Financial Times questa mattina, le autorità cinesi prevedono di dividere Alipay per creare un’app separata per il business dei prestiti del gigante fintech.

Il piano di Pechino prevede che i dati dei clienti di Alipay dovranno essere girati a una nuova joint venture di credit scoring, nella quale lo Stato avrà una quota di capitale rilevante.
In questo modo, il governo avrà la possibilità di influenzare l’attività di una delle società private controllate da Ant Group, società fondata dal miliardario cinese Jack Ma.
Secondo fonti del FT, alla base della decisione ci sarebbe la posizione del governo comunista secondo la quale il potere di monopolio delle Big Tech deriva dal loro controllo dei dati.

Nei mesi scorsi, i regolatori cinesi avevano già ordinato ad Ant di separare il back-end delle sue attività di prestito dal resto delle sue offerte finanziarie, coinvolgendo azionisti esterni.

In particolare, erano coinvolte Huabei, simile a una carta di credito tradizionale, e Jiebei, attività che concede piccoli prestiti non garantiti, e con le ultime novità, queste due aziende saranno divise in un’app indipendente.
Il piano potrebbe avere un impatto negativo sulle attività di prestito di Ant, visto l’enorme crescita di Huabei e Jiebei, in parte alla base dell’Ipo da 35 miliardi di dollari, bloccata per volontà delle autorità cinesi a inizio novembre 2020, dopo sole 48 ore dall’esordio alle borse di Shanghai e Hong Kong.
La notizia diffusa dal Financial Times aveva attirato forti vendite sui titoli tecnologici cinesi questa mattina a Hong Kong.
In particolare, Alibaba aveva chiuso con un calo del 4,23%. Sullo stesso trend le altre big tech, con Tencent e NetEase che chiudevano entrambe con un calo del 2%, mentre anche Meituan perdeva il 4%.

Il blocco dei link ai concorrenti

Dal Ministero dell’Industria e delle Tecnologie dell’Informazione (Miit) annunciavano un’altra misura contro le società cinesi, ultima di un ampio giro di vite normativo da parte del governo di Pechino, non solo in campo tecnologico.
Nel corso di una conferenza stampa, le autorità cinesi comunicavano ai giganti tech che devono porre fine alla pratica di bloccare i link ai concorrenti sui rispettivi siti, pratica largamente diffusa in Cina.

Secondo il governo, la limitazione del normale accesso ai collegamenti Internet senza un motivo adeguato influisce sull’esperienza degli utenti, danneggiando i loro diritti e sconvolgendo l’ordine di mercato.
Il portavoce del Miit, Zhao Zhiguo, dichiarava che il ministero aveva ricevuto segnalazioni e reclami dagli utenti da quando era stato avviata la revisione delle pratiche del settore nel corso del mese di luglio.

Zbiguo ha poi raccontato di essere impegnato nello spingere le aziende interessate a eseguire l’auto-analisi e la rettifica, ma non ha specificato né le conseguenze, né i nomi delle società coinvolte.

Secondo il quotidiano 21st Century Business Herald, tra i nomi interessati ci sarebbero quelli di Alibaba Group e Tencent Holdigs Ltd, cui è stato intimato di fermare la pratica entro un tempo non specificato.

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