L’economia della Cina è rimbalzata: tutti i dati che fanno ben sperare
La Cina è fuori dalla crisi.
A testimoniarlo i dati macroeconomici (sul PIL e non solo) pubblicati qualche ora fa, che hanno alzato il velo sul tanto atteso rimbalzo economico del Dragone.
Vale la pena di ricordare come la Cina sia stata la prima ad essere travolta dal coronavirus. A quanto pare, però, il Paese è stato anche il primo a uscire dalla crisi. Secondo le ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale l’economia asiatica sarà probabilmente l’unica in tutto il mondo ad evitare la recessione quest’anno.
Cina fuori dalla crisi: PIL rimbalza
Alle ore 04:00 italiane i dati macroeconomici asiatici hanno confermato l’atteso rimbalzo. Stando alla rilevazione, infatti, il PIL della Cina del 2° trimestre è aumentato dell’11,5% su base congiunturale, dunque a confronto con il 1° trimestre del 2020, periodo archiviato con una flessione di 9,8 punti percentuali.
Gli analisti, si noti, avevano stimato un rimbalzo più contenuto, del 9,6%, per cui l’odierna rilevazione ha sorpreso tutte le attese del mercato.
Discorso più o meno simile su base annua (dunque a confronto con il 2° trimestre del 2019). In questo caso il PIL è rimbalzato del 3,2% a fronte di attese a +2,5% e del precedente -6,8%.
Nonostante molti osservatori abbiano sempre espresso un certo grado di scetticismo sulla veridicità dei dati cinesi, l’ufficio nazionale di statistica ha dichiarato:
“In generale, l’economia ha superato gradualmente l’impatto negativo dell’epidemia nella prima metà e ha dimostrato un momento di crescita riparativa e di graduale ripresa, manifestando ulteriormente la sua vitalità e resilienza di sviluppo.”
Gli altri dati
Oltre ai dati sul PIL, la Cina ha altresì fornito un aggiornamento sullo stato della sua produzione industriale balzata su base tendenziale del 4,8% a giugno, contro attese a 4,7% e contro il precedente 4,4%.
Nello stesso mese gli investimenti in fixed assets sono scesi meno del previsto (-3,1% contro attese a -3,3%), mentre le vendite al dettaglio sono diminuite del’1,8%.
Il tasso di disoccupazione, invece, si è attestato al 5,7% e ha così fatto osservare una contrazione rispetto al 5,9% precedente.
In generale il rimbalzo dell’economia cinese, che nel 1° trimestre del 2020 si era contratta del 6,8% su base annua, ha rivisto tutte le attese degli analisti ascoltati da Reuters, pronti ad osservare un PIL a +2,5%.
Esso ha fatto seguito all’allentamento delle misure restrittive, al quale poi si sono accompagnate le misure di stimolo introdotte da Pechino per evitare il collasso economico. A quanto pare, gli sforzi del governo sono serviti e la Cina è uscita dalla crisi.
Le sfide rimangono
Se da una parte l’ufficio di statistica del Paese ha celebrato il rimbalzo del PIL, dall’altro non ha potuto fare a meno di ricordare che non tutte le incertezze sono state definitivamente messe da parte.
“Data la continua diffusione dell’epidemia a livello globale, il grande impatto in evoluzione dell’epidemia sull’economia globale e il notevole aumento dei rischi e delle sfide esterne, la ripresa economica nazionale è ancora sotto pressione.”
Finché il virus non sarà sconfitto i timori non riusciranno ad abbandonare il quadro economico. Anche per questo motivo la Cina ha preso la decisione di non indicare alcun target per il PIL dell’anno corrente. Le incertezze sono ancora troppo importanti.
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