Lo sviluppo di grandi progetti infrastrutturali e commerciali, come può essere quello cinese della nuova Via della seta che collega Oriente e Occidente, può essere il driver per proporre e sviluppare in maniera concreta progetti di digitalizzazione
Circle ha da poco comunicato la propria partecipazione al progetto europeo FENIX, nato per creare una struttura di piattaforme federative integrate.
Lo scopo di Circle è quello di sviluppare e testare progetti mirati a una maggiore efficienza in termini di snellimento dei processi e di digitalizzazione tra soggetti pubblici e privati della catena logistica.
Vista l’importanza di questo tipo di processi in un’epoca di grandi progetti infrastrutturali a livello globale abbiamo chiesto ad Alexio Picco, Business development and Funding director di Circle, la sua opinione al riguardo.
Per il dottor Picco lo sviluppo di grandi progetti infrastrutturali e commerciali come può essere quello cinese della nuova Via della seta che collega Oriente e Occidente può essere uno degli esempi più calzanti. Vediamo perché.
Quanto vale per Circle il progetto europeo FENIX?
A livello prettamente economico grazie a FENIX (European Federated Network of Information eXchange in LogistiX) riceveremo contributi dall’Unione Europea per 1,3 milioni di euro nel quadriennio 2019-2022. Questi progetti che, da punto di vista strategico del business ci permettono di differenziare la nostra proposta commerciale sul mercato di riferimento, sono molto rilevanti per proporre e sviluppare in maniera concreta i nostri obiettivi di semplificazione e digitalizzazione utilizzando anche cofinanziamenti dell’Unione Europea.
Quanto sono importanti i grandi progetti come la nuova Via della seta?
L’esempio della Via della seta e dei progetti ad essa connessi è il più calzante, proprio per la logica che le dicevo prima. In questi giorni guardiamo alla Belt & Road Initiative (BRI) sotto diversi aspetti incluso la preparazione di uno specifica proposta progettuale di ricerca in ambito Horizon 2020 che analizzerà gli effetti geopolitici dell’iniziativa sul commercio globale e sulla logistica e testerà svariate tecnologie tra cui intelligenza artificiale e blockchain, i cui campi di applicazione sono vastissimi anche nel settore portuale, lungo diverse rotte della Via della seta.
Cosa vi aspettate dal futuro in termini di integrazione commerciale?
Quello che ci aspettiamo è sicuramente una maggiore integrazione globale: c’è una spinta in questa direzione soprattutto nei processi portuali e logistici. Circle intende muoversi in tal senso puntando su innovazione e anticipazione delle tendenze del mercato. Ad esempio ora stiamo seguendo il trend europeo sui sistemi federati digitali (proprio grazie al progetto FENIX, ndr).
Quali sono i vostri piani di business per il futuro?
Per il futuro i piani di sviluppo del gruppo Circle sono chiari e puntano su due matrici, una interna ed una esterna. Continueremo senza dubbio l’espansione su mercati internazionali dei nostri prodotti Milos e Sinfomar; allo stesso tempo anche la pipeline di operazioni M&A è ricca, con una già conclusa, una in fase avanzata e una già in programma per il prossimo anno. Rientra nel nostro piano strategico acquisire società a noi complementari in modo da creare sinergie con la nostra offerta sul mercato, il tutto in linea con il nostro approccio innovativo sia sui processi che sul prodotto.
Quali sono i vantaggi nell’essere una società quotata?
Dal nostro sbarco su AIM Italia di Piazza Affari si sono moltiplicate le occasioni di fare business grazie ad una maggior visibilità anche nelle relazioni e nella reputazione aziendale che ci portano ad avere una considerevole “vetrina” e un correlato maggior potenziale di mercato.
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