È allarme per la produzione del miele made in Italy. Una delle cause è il clima o meglio, il cambiamento climatico, dato che influisce su api e miele italiano.
Il cambiamento climatico sta causando problemi già da tempo per la natura e ora il disagio arriva anche per quel che riguarda la produzione di miele made in Italy.
Il clima stava già da diverso tempo causando vari problemi alle api, specie animale di per sé molto delicata. Adesso, la produzione nazionale di miele registra un calo del 25%. A farlo presente è uno studio della Coldiretti che si basa sui dati forniti dalla banca dell’European Severe Weather Database - noto anche con l’acronimo Eswd.
Il cambiamento climatico e le api
Il 2021 è stato un anno drammatico che ha riscontrato non poche problematicità anche dal punto di vista climatico. Tra incendi, siccità, grandinate e gelo, la vita delle api è stata compromessa in maniera forte.
Non solo questo, però. Le api erano una specie animale delicata già da tempo, basti pensare al fatto che non esistono più allo stadio naturale, ma solo sotto allevamento e cura dell’uomo.
C’è da dire che il clima non ha aiutato, tra inverni caldi, primavere portatrici di gelate ed estati all’insegna o della siccità e del caldo africano o di violenti temporali. Il risultato - come precisa Coldiretti nello studio sui dati europei - è che molte fioriture quest’anno sono andate distrutte in maniera prematura.
Allarme api: la produzione di miele è diminuita
Compromessa la possibilità delle api di raccogliere nettare, anche la produzione di miele è stata compromessa nettamente.
Le api vivono in allevamenti sotto il controllo dell’uomo e gli apicoltori possono spostare le arnie in luoghi che siano il più possibile adeguati alla vita e alla riproduzione di questa specie animale.
Nonostante ciò, quest’anno la produzione di miele sarà ben al di sotto di 15 milioni di chili su tutto il territorio nazionale, numero tra i più bassi dei raccolti annuali durante gli ultimi 10 anni. Ciò significa che gran parte del miele che comparirà sulle tavole italiane sarà di provenienza estera.
Serve un ambiente più salutare
Stando a quanto riporta lo studio eseguito dalla Coldiretti, il punto è che serve un ambiente più salutare perché le api possano vivere in modo tranquillo. Lo stato di salute dell’ambiente è fondamentale sia per la vita sia per la riproduzione delle api.
Inoltre, avere meno api implica una minore impollinazione, con problemi conseguenti per tutti quegli agricoltori che cercano di usare metodi naturali per l’agricoltura. Tre colture su quattro dipendono in certa misura dall’impollinazione delle api.
La frutta da tavola e molta verdura dipendono proprio dall’impollinazione e, sebbene nelle grandi aziende esistano modi più tecnologici per impollinare, non avrebbe senso precludersi la possibilità di ottenere colture come si conviene, in modo naturale.
Dove comprare il miele
La scelta migliore per comprare il miele è rivolgersi ai piccoli produttori locali che possiedono api e che producono in completa autonomia. Infatti, il miele proveniente dall’estero che si trova sui banchi del supermercato spesso è di bassa qualità.
Secondo Coldiretti, in base ai dati dell’Osservatorio nazionale miele in Italia, ci sono 1,6 milioni di alveari curati da circa 70 mila piccoli apicoltori di cui 2 su 3 sono persone che producono per un autoconsumo più di 60 varietà di miele autoctono.
Il miele che si trova al supermercato invece, è prodotto spesso per un alto rendimento economico e a basso consumo. Ad ogni modo, qualche eccezione in merito la si può trovare e, quindi, è sempre bene leggere l’etichetta riportata sul barattolo per capire che cosa si sta acquistando.
© RIPRODUZIONE RISERVATA