Come avere Clubhouse su Android? Con Facebook: se non hai, o non puoi, scaricare l’app del momento c’è una funzione per replicarla sul popolare social bianco e blu.
Clubhouse spopola ed è considerato il social del momento: si entra, si parla e si discute di temi e argomenti varie in stanze pubbliche con utenti spesso sconosciuti. Eppure il meccanismo alla base di Clubhouse può essere utilizzato anche su Facebook.
Se avete uno smartphone Android e volete esplorare le potenzialità di Clubhouse potete farlo con le stanze su Facebook, una funzione disponibile da pochi mesi creata sulla falsariga del popolare social del momento.
Facebook aveva introdotto le stanze, denominate Facebook Rooms, proprio per cercare di arginare la crescente popolarità di Clubhouse negli Stati Uniti (dove il social è stato creato ed è cresciuto proprio durante i mesi del lockdown). Se non avete Clubhouse e volete replicare la sua essenza, ecco cosa potete fare su Facebook.
Come avere Clubhouse su Android con Facebook
Certo, ci sono dei limiti strutturali (le due app funzionano e agiscono diversamente) ma Facebook permette agli esclusi da Clubhouse, principalmente quelli ancora in attesa di un invito e quelli che non dispongono di un iPhone, di sperimentare il format protagonista dell’app attraverso il popolare social network di Mark Zuckerberg.
Tutto quello che dovete fare per utilizzare una stanza su Facebook è cliccare sull’apposita sezione in alto a destra e con icona viola denominata “Stanza”, scegliere il nome (e quindi l’argomento), chi può accedere (le persone possono entrare liberamente se pubblica, partecipare solo se presenti tra i nostri amici su Facebook o selezionare utenti specifici) e impostare un’ora di inizio,
All’interno delle stanze su Facebook è possibile effettuare chiamate vocali, o anche videochiamate, di gruppo in diretta e lasciare attiva la possibilità ad altri utenti di intervenire e partecipare.
Insomma, Clubhouse senza avere Clubhouse: per chi non può ancora accedere alla popolare app, usare le stanze di Facebook potrebbe risultare un ottimo compromesso (d’altronde non è questo lo scopo del buon vecchio Mark, prendere un’idea brillante e replicarla all’interno delle proprie piattaforme).
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