Sai davvero leggere la bolletta luce e gas? Ecco i costi nascosti che non conosci: guida pratica per risparmiare sui consumi e scoprire cosa paghi davvero al tuo fornitore d’energia.
Tutti le pagano, ma in pochi sanno come leggere davvero le bollette. Sapere cosa si paga (e quanto) può aiutarci a individuare i costi nascosti, quelli che non sappiamo di avere. Voci e servizi sottintesi che vanno a influire sulla somma totale presente nell’importo finale.
Pensate di sapere davvero come leggere la bolletta? Oltre agli importi extra segnalati, come il canone RAI, ci sono diversi costi che potresti non conoscere. Un fornitore d’energia include infatti alcuni costi che differiscono dai semplici consumi dettati dalle utenze. Sapere bene da cosa è composta una bolletta può essere il primo passo per riconoscere un’offerta allodola.
Risparmiare sui costi di luce e gas, e ottenere una bolletta più trasparente, si può: ecco cosa c’è da sapere.
Come leggere le bollette: tutti i costi a cui fare caso
Che sia inerente a luce o gas, solitamente una bolletta si compone di diverse voci in comune per tutti. Abbiamo infatti i costi di trasporto e gestione del contatore, gli oneri di sistema (che rappresentano da soli il 20% dell’importo luce e il 5% dell’importo gas) e le imposte.
Non sono in comune invece la spesa per la materia prima, ovvero l’energia stessa che arriva nelle nostre case o nei nostri uffici, e le altre partite. Spesso i fornitori puntano tutto proprio sui costi della materia prima (che si compongono di tante voci diverse per il gas e per la luce) e tentano i clienti con un prezzo che, in realtà, non include tutti gli altri fattori di cui vi abbiamo parlato poco sopra. Ecco allora che arrivano le brutte sorprese: il fornitore però non vi ha raggirato (sarebbe una frode) ma ha semplicemente riportato uno dei costi contenuti nella bolletta finale.
Nella normale bolletta non si troveranno mai tutti i costi completi: per vedere esattamente tutte le singole voci di consumo e cosa stiamo pagando in realtà è necessario richiedere al proprio fornitore la bolletta di dettaglio (che, solitamente, è scaricabile anche online nell’area cliente predisposta).
Come leggere i costi della bolletta della luce
Sapere come leggere i costi al dettaglio della spesa per la materia prima è fondamentale per capire quanto davvero si paga e come vengono suddivisi i costi. Analizzando questa voce troviamo diverse sigle utili a comprendere meglio cosa si paga. Per la bolletta della luce abbiamo:
- il prezzo dell’energia. Questo costo è determinato dal fornitore e va a coprire le spese sostenute per l’acquisto dell’energia elettrica nelle centrali. Molte volte è il valore su cui le campagne pubblicitarie dei vari fornitori operano confronti vari per evidenziare la migliore offerta;
- il prezzo del dispacciamento, indicato con la sigla PD. Il suo costo dipende dal tipo di mercato: in quello tutelato è sottostante a un prezzo fisso determinato da ARERA, mentre in quello libero viene scelto dal fornitore, quindi può essere uno dei costi che fa aumentare la bolletta “di nascosto”. Con questa spesa si coprono i costi utili a mantenere l’energia elettrica in equilibrio;
- il prezzo di perequazione energia, indicato con PPE. Attenzione perché questa voce rappresenta un elemento importante in quanto riservata al solo mercato tutelato. Se la trovate all’interno della bolletta di un fornitore del mercato libero vuol dire che state sostenendo dei costi che non vi appartengono;
- il prezzo di commercializzazione e vendita, indicato con PCV. Vengono coperte con questa voce le spese per gestione dei clienti. Il suo costo varia a seconda del tipo di mercato: quello tutelato è pari a 65 euro all’anno ma nel mercato libero può essere aumentato a discrezione del fornitore (arrivando anche al doppio). Questa è un’altra voce a cui stare attenti, perché potrebbe far lievitare le bollette;
- il prezzo componente di dispacciamento, indicato con DISPbt. Un valore negativo per la bolletta ma positivo per i clienti. Riduce l’importo pagato e a oggi si attesa a -13,983 euro all’anno.
Oltre a queste voci, che sono quelle tradizionali del mercato tutelato, i venditori sul mercato libero possono anche inserire canoni di natura differente, come per esempio un canone mensile per l’energia verde o altro.
Come leggere i costi della bolletta del gas
Passiamo ai costi per la spesa della materia prima della bolletta del gas. In questa abbiamo voci diverse ma in parte simili a quelle indicate per la luce:
- prezzo della materia prima gas, ovvero i costi sostenuti dal fornitore per l’acquisto del gas che poi rivende ai propri clienti. Si compone di tre distinte sigle (Cmem, CC e QVD) e spesso viene indicato anche con un generale “corrispettivo gas”. Il suo prezzo è determinato dal fornitore;
- oneri di gradualità, pari a 0 euro per il mercato tutelato: a volte i fornitori del mercato libero possono farli pagare quasi a insaputa degli utenti;
- prezzo di commercializzazione e vendita, indicato con la sigla QVD. Sono le spese per la gestione dei clienti, quelle che sulla bolletta della luce erano indicati come PCV. Sul mercato tutelato hanno un prezzo fisso di 63,61 euro all’anno ma sul mercato libero possono essere applicati importi superiori a seconda del fornitore. Come per il PCV della luce, è bene controllare l’importo di questa voce.
Come riconoscere un fornitore 100% trasparente?
Basta guardare nel contratto o nella bolletta di dettaglio le diverse voci che vi abbiamo elencato: se gli importi, al netto del prezzo materia che viene liberamente scelto dal venditore, sono uguali a quelli imposti da ARERA (L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e che trovate sul sito ufficiale, potete stare tranquilli.
Se invece notate dei valori più alti, è probabile che faranno lievitare la vostra bolletta.
È quindi fondamentale non basarsi solamente sul costo della materia prima (KWh e smc) che vengono comunicati massivamente lato pubblicitario, ma soffermarsi anche sulle piccole voci nascoste.
Un fornitore che si batte per la trasparenza e l’abolizione delle clausole e costi nascosti è NeN che propone la rata fissa: a differenza di altri fornitori il cliente può calcolare, dopo un preventivo, l’intera cifra che spenderebbe in un anno di consumi, comprensiva dei vari costi (che in questo caso, a parte il prezzo della materia prima, sono sempre uguali a quelli imposti da ARERA).
La somma viene poi divisa per 12 mesi per un totale di 12 rate: prezzo fisso (trascorso un anno la somma viene ricalcolata a seconda dei propri consumi), esattamente come un abbonamento a Netflix o ad Amazon.
NeN non prevede costi nascosti o un altro tipo di canone a eccezion fatta della rata fissa basata sul calcolo della somma di consumo annuale individuale. Farlo è molto semplice: il calcolo della rata fissa si basa sui consumi dell’ultimo anno e altri dati relativi alla fornitura di ogni singola utenza. Vengono inclusi ovviamente tutti gli altri costi (di cui vi abbiamo parlato sopra) e ulteriori dati (come per cosa viene utilizzata l’energia richiesta, la città e lo stato di residenza ecc) fino ad arrivare al calcolo finale del canone fisso mensile in 12 rate. Dopo un anno, si ripete il calcolo determinando il nuovo importo: se l’energia consumata è inferiore a quella stimata con le rate, le successive 12 bollette si abbasseranno, viceversa se il consumato è più alto.
È la soluzione migliore per evitare sorprese o variazioni in bolletta: ogni mese si sa quanto si paga, si può tenere traccia dei consumi reali direttamente dall’app e il prezzo materia è bloccato per 3 anni. Plus: il servizio clienti è gratuito e disponibile in chat, con tanti operatori sempre pronti a soddisfare le richieste dei clienti, e l’energia elettrica è 100% verde e 100% italiana.
In collaborazione con NeN
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