Il primo azionista è alla ricerca di un advisor per capire cosa fare della quota detenuta in Commerzbank.
Ultima seduta della settimana in profondo rosso per le azioni Commerzbank, in calo nella seconda parte del 3,34% a 5,215 euro.
Saldo decisamente negativo negli ultimi tre mesi e rispetto a un anno fa: -27,9 e -38,6 per cento.
A spingere al ribasso le azioni Commerzbank è la notizia che il governo è alla ricerca di un advisor per valutare le possibili opzioni relative la quota detenuta.
Commerzbank: è Berlino il primo azionista
Berlino, che possiede il 15% della seconda banca tedesca, ha pubblicato un bando per cercare una società che fornisca alle autorità tedesche “consigli strategici per la gestione della quota".
Il governo tedesco è il primo azionista della banca: il 55 per cento del capitale è appannaggio di investitori istituzionali, Blackrock e Cerberus detengono circa il 5% e il 20% è di proprietà di investitori privati.
La mossa del governo è tanto più sorprendente alla luce del fatto che le azioni della banca scambiano nei pressi dei minimi storici.
La quota è stata acquisita nel corso della crisi finanziaria tramite il pagamento di un corrispettivo che, se confrontato con gli standard attuali, appare particolarmente salato: 26 euro per azione.
Commerzbank: è il momento di una fusione?
Nell’incarico è inclusa l’analisi di «ricavi dai principali settori di attività, riduzione dei costi, interventi per la digitalizzazione […] e potenziali sinergie future».
Negli ultimi mesi si è più volte parlato di un possibile matrimonio con l’italiana UniCredit. “Le fusioni europee sono molto difficili e il nuovo piano sarà in continuità con il precedente con l’obiettivo di portare valore agli azionisti», ha detto a inizio luglio il Ceo Mustier (UniCredit: Mustier, ecco cosa serve all’Europa).
Che l’istituto abbia bisogno di una scossa è fuori dubbio: dopo dati trimestrali sotto le stime (quila notizia), gli analisti sono scettici sul raggiungimento del target di ricavi in aumento dopo tre esercizi con il segno meno.
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