Prelevare nel 2022 costerà di più? Il servizio Bancomat ha presentato un progetto per una libera scelta da parte della banca sul costo della commissione di prelievo. Cosa dice il progetto?
Prelevare contanti presso uno sportello bancomat costerà di più? La decisione sull’aumento del costo della commissione di prelievo è stata rimandata all’anno prossimo, ma il passo verso i pagamenti elettronici è stato fatto e non sembra si possa tornare indietro. Con il 2022 cambieranno le regole per il prelievo, ovvero sarà previsto un tetto massimo per i contanti, ma non solo.
Dallo scorso gennaio il servizio Bancomat ha annunciato un cambiamento rilevante per le tasche di tutti gli italiani: ogni banca potrà decidere autonomamente quanto addebitare per il prelievo. Una scelta che, con molta probabilità, comporterà la presenza di una commissione dove ora non era presente. Cerchiamo di capire cosa potrebbe cambiare e di quanto.
Commissioni servizio Bancomat: il 2022 è all’insegna dell’aumento dei costi?
Negli ultimi anni l’impegno per limitare l’uso dei contanti si sta facendo sempre più consistente. Il primo obiettivo è l’abbattimento dell’evasione fiscale, che passa anche attraverso la limitazione del prelievo dei contanti. Il Governo ha stabilito che da gennaio la soglia dei pagamenti sarà di 1.000 euro.
Ma non sarà l’unico cambiamento per gli italiani, già abbastanza scontenti dal limite dei prelievi. Infatti il servizio Carte Bancomat ha deciso di rivoluzionare il sistema delle commissioni e ha presentato il progetto, già valutato positivamente dagli istituti bancari, presso l’Antitrust.
Commissioni servizio Bancomat: il progetto presentato
Il servizio Bancomat prevede una commissione interbancaria di 49 centesimi, al quale si aggiunge un’ulteriore commissione variabile in base a quanto previsto dal contratto.
Il progetto presentato dal servizio Bancomat all’Antitrust lo scorso anno e in discussione prevede invece una libera scelta da parte della banca sul costo della commissione.
Ogni banca deciderà autonomamente quanto addebitare per ogni prelievo, con il rischio di far aumentare i costi per il cittadino. Sarà infatti una scelta della banca decidere l’ammontare della commissione, inserita nei nuovi e vecchi contratti per il rilascio della carta.
Inoltre l’operazione di prelievo al bancomat prevederà, secondo il progetto, la presentazione del prezzo della commissione al momento stesso del prelievo; un fattore che potrebbe, in caso di alte commissioni per piccoli prelievi, scoraggiarne l’uso e aumentare i pagamenti digitali.
Servizio Bancomat: l’Italia preme per limitare i contanti
La decisione per la riforma delle commissioni sui prelievi è stata rimandata ad aprile 2022, ma ormai il passo definitivo verso la fine del contante sembra sempre più vicino.
Infatti a partire dal prossimo anno, con l’entrata in vigore delle nuove regole, si potrà pagare in contanti solo fino a 999,99 euro. Per le operazioni superiori a tale importo bisognerà usare mezzi di pagamento tracciabili, quindi bonifico bancario o postale, carta di credito e debito, o bancomat.
Da tenere in considerazione, in vista di questo cambiamento, è la presenza di punti di prelievo o di pagamento digitale nei piccoli comuni. Bisogna infatti domandarsi quali saranno i danni per una piccola comunità che vive di spese quotidiane e quindi di prelievi costanti.
In generale, se da una parte questo genere di approccio può avere esiti positivi sul contrasto all’evasione o sull’incremento dell’uso dei pagamenti digitali, per molti altri aspetti potrebbe limitare la capacità di acquisto dei cittadini. Starà alle banche giocarsi la carta della concorrenza e aggiudicarsi una bassa o nulla commissione per il prelievo.
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