Comunali, quanto hanno preso Renzi e Calenda? I veri numeri di Azione e Italia Viva

Alessandro Cipolla

15/06/2022

Carlo Calenda e Matteo Renzi si sono detti contenti dei risultati ottenuti alle amministrative: guardando i voti presi, a sorridere dovrebbe essere più il leader di Azione che quello di Italia Viva.

Comunali, quanto hanno preso Renzi e Calenda? I veri numeri di Azione e Italia Viva

A sentire le dichiarazioni di Carlo Calenda e Matteo Renzi in merito alle elezioni amministrative di domenica scorsa, i toni sono quasi trionfalistici con i due leader che hanno parlato di un successo per quello che è stato rinominato come il “terzo polo”.

Il centro riformista è il vero vincitore di queste elezioni - ha commentato Matteo Renzi a La Repubblica - Abbiamo dato un contributo importante a sindaci eletti molto bravi come Bucci a Genova e Giordani a Padova. E quando siamo andati da soli, come a Carrara con Ferri o a Verona con Tosi, abbiamo fatto un risultato straordinario sfiorando il ballottaggio. Oggi abbiamo 97 sindaci in Italia, e credo che in questa tornata abbiamo conquistato più consiglieri che i Cinque Stelle”.

Ancora più entusiastiche sono state le parole di Carlo Calenda: “Abbiamo un’affermazione che va dal 10 al 25%, se si considerano L’Aquila, Palermo, Catanzaro e Parma, i quattro capoluoghi in cui noi abbiamo fatto la scelta molto radicale di andare da soli”.

Alla luce di queste dichiarazioni così roboanti, una domanda sorge spontanea: quanto hanno preso veramente Azione e Italia Viva alle ultime elezioni amministrative? Prima di vedere i numeri però bisogna fare una premessa necessaria.

Le elezioni amministrative sono ben diverse dalle politiche. Alle comunali i cittadini spesso votano per il candidato e non per il simbolo, tanto che molte volte delle liste civiche riescono ad andare anche oltre la doppia cifra. Il voto di domenica di conseguenza è stato molto indicativo ma va preso con le proverbiali pinze.

Amministrative: i voti reali di Calenda e Renzi

Tenendo presente soltanto i comuni capoluogo e co-capoluogo che sono stati interessati dalla tornata 2022 delle elezioni amministrative, ecco quali sono state le percentuali ottenute dalle liste di Azione e Italia Viva dove si sono presentate con il proprio simbolo.

Azione:

  • Palermo: 8,14% (con +Europa)
  • Gorizia: 2,77%
  • Asti: 1,21% (con +Europa)
  • Alessandria: 5,67% (con +Europa)
  • Monza: 2,16%
  • Piacenza: 1,56%
  • Frosinone: 1,58%
  • L’Aquila: 4,80% (con +Europa)

Facendo la media si può dire che nei capoluoghi Carlo Calenda abbia preso il 3,5%, considerando come ormai stabile il suo simposio con +Europa. Se però consideriamo anche Pistoia dove Pistoia Davvero ha preso il 3,08% e La Spezia, dove La Spezia sul Serio si è fermata allo 0,98%, tutte liste queste ufficiali ma senza il simbolo, la media per Azione allora scenderebbe al 3,2%.

Difficile poi calcolare quale sia stato il peso di Azione all’interno della lista Agenda Como 2030, visto che è stata presentata insieme a Italia Viva e altre forze politiche. Il risultato comunque è stato del 3,22%.

Senza simbolo Carlo Calenda ha appoggiato a Parma il candidato Carlo Costi che ha preso il 13,49% e, a Catanzaro, Antonello Talerico che è arrivato al 13,12%. A Palermo l’ex ministro ha sposato la corsa di Fabrizio Ferrandelli (14,22%), già candidato sindaco in passato che ha portato in dote alla lista di Azione 3.200 preferenze personali su un totale di 12.200.

Anche a L’Aquila il partito di Calenda si è unito alla coalizione di una vecchia conoscenza della politica locale come Americo Di Benedetto che ha preso il 23,78%, risultando essere la lista meno votata tra le tre in appoggio all’aspirante primo cittadino.

Nei principali comuni non capoluogo, Azione dove si è presentata con il suo simbolo ha preso il 5,95% a Borgomanero, il 2,98% a San Donato Milanese, il 4,04% a Todi, il 4,25% ad Acerra, il 2,30% a Pozzuoli, il 3,44% a Molfetta e il 3,00% ad Acri.

Italia Viva:

  • Barletta: 1,59%
  • Monza: 1,67%
  • Parma: 0,96% (con Psi e Centro Democratico)

Nei (pochi) comuni capoluogo e co-capoluogo dove Iv si è presentata con il proprio simbolo, Matteo Renzi ha ottenuto una media dell’1,4%. L’ex presidente del Consiglio ha parlato poi del caso di Carrara.

Il candidato Cosimo Ferri, parlamentare di spessore di Italia Viva, a Carrara è arrivato al 15,10%: 7,14% per Lista Ferri, 6,35% per il Partito Socialista Italiano e l’1,39% per la lista #PrimaCarrara. Nella città toscana Iv quindi non ha presentato una lista con il proprio simbolo.

Azione meglio di Italia Viva

Secondo una media fatta da YouTrend, in queste elezioni amministrative nei comuni con più di 15.000 abitanti esclusi quelli della Sicilia e del Friuli Venezia Giulia, il tandem Azione/Più Europa avrebbe raccolto lo 0,4% dei voti e Italia Viva lo 0,1%.

In generale però Carlo Calenda può dirsi molto soddisfatto, soprattutto per aver scelto bene quali candidati indipendenti appoggiare anche se il peso di Azione si è fatto sentire soprattutto a Palermo, dove come capolista aveva il candidato sindaco.

Più che a una alleanza con Italia Viva il cui brand non sembrerebbe brillare, Calenda per le prossime elezioni politiche così starebbe pensando a un terzo polo con al centro il duo Azione-Più Europa, allargato poi a tutte queste componenti civiche moderate che sono andate molto bene in alcune città interessate dalle ultime amministrative.

A Matteo Renzi invece non sembrerebbe restare che evidenziare la debacle del Movimento 5 Stelle: se però Giuseppe Conte ha ammesso la scoppola presa, il leader di Italia Viva invece ha gonfiato il petto per i risultati ottenuti da Marco Bucci e Flavio Tosi, due candidati di centrodestra a cui Iv ha dato solo il proprio appoggio esterno senza presentare una lista.

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