Concorso agenti Polizia 2017, allarme compravendita dei posti: come scoprire chi “bara”

Simone Micocci

13/06/2017

Concorso Polizia 2017: 50mila euro per falsare le selezioni, è allarme brogli. Ecco come fare per accorgersi e denunciare un candidato “sospetto”.

Concorso agenti Polizia 2017, allarme compravendita dei posti: come scoprire chi “bara”

Che il concorso per allievi agenti della Polizia di Stato, per il quale si può inviare la domanda entro la fine del mese, sia un’ottima opportunità di lavoro non è più un segreto.

I 1.148 posti, di cui la maggior parte riservati ai civili con licenza media, rendono la selezione molto appetibile dai giovani in cerca di un lavoro e di uno stipendio fisso.

C’è chi per non perdere questa possibilità ha cominciato a prepararsi, in attesa delle pubblicazione della banca dati, già da qualche mese; i più furbetti invece stanno cercando di capire se c’è una “scorciatoia” per entrare.

L’ultimo concorso per allievi agenti della Polizia è stato ripetuto proprio per questo motivo: dal momento che troppi candidati hanno ottenuto un punteggio massimo alla prova preselettiva, il capo della Polizia Gabrielli ha avuto il sospetto, per nulla infondato, che alcuni candidati abbiano corrotto qualche addetto all’organizzazione del concorso per avere maggiori possibilità di superare la selezione.

La compravendita illegale di test è un fenomeno che con gli anni sembrava scomparso e che invece è solo ben nascosto. Come confermato dalla Guardia di Finanza di Napoli il giro d’affari della compravendita illegale delle prove scritte è elevato tant’è che ad oggi sono ben 8 i concorsi delle Forze Armate sui quali si sta indagando per presunti illeciti.

Ecco perché anche il prossimo concorso in Polizia, uno dei più attese dell’ultimo anno, se non altro per il numero elevato di posti, rischia di essere in parte falsato.

Da parte dei candidati ci deve essere fiducia nei confronti del capo della Polizia, l’ex prefetto di Roma Franco Gabrielli, che in questi mesi ha dimostrato di essere particolarmente attento al fenomeno dei brogli nei concorsi.

Tuttavia, consigliamo a tutti i candidati di prestare la massima attenzione, facendo caso ad eventuali comportamenti sospetti così da denunciarli agli addetti all’organizzazione.

Ma come accorgersi di chi “bara”? E come funziona la compravendita illegale delle prove scritte? Facciamo chiarezza.

Concorso agenti di Polizia 2017: posti acquistato per 50mila euro?

Non ci sono delle tariffe fisse per chi decide di “acquistare” un posto fisso nell’Esercito, nella Polizia o nei Carabinieri.

Solitamente chi si occupa della truffa contatta direttamente i genitori dei candidati proponendo loro una tariffa che va dai 20mila ai 50mila euro per il superamento delle prove. Queste organizzazioni criminali hanno messo su un vero e proprio tariffario: 50mila euro per avere la certezza di vincere il concorso, 20mila per le sole prove scritte e altri 10mila euro per le visite mediche e i test attitudinali.

Un’economia sommersa da centinaia di milioni di euro, che ha portato la Guardia di Finanza di Napoli ad indagare su ben 8 concorsi:

  • 400 allievi agenti della Polizia di Stato (2015);
  • 1050 Carabinieri;
  • 490 Marescialli;
  • 559 allievi agenti della Polizia di Stato (2016);
  • 3500 VFP1 Esercito;
  • 1096 VFP4 Carabinieri;
  • 605 allievi Marescialli Guardia di Finanza;
  • 2013 VFP1 Aeronautica, Marina e Capitaneria di Porto.

La speranza è che a questi non si aggiunga il prossimo concorso di Polizia; il Ministero dell’Interno ha promesso che vigilerà sul corretto svolgimento delle prove, ma un contributo dovranno darlo anche i candidati i quali dovranno fare particolarmente attenzione ai comportamenti sospetti.

Concorso pubblico truccato? Ecco come accorgersene

La sede scelta per il concorso di Polizia dovrebbe essere la Fiera di Roma; ne avremo la certezza il 7 luglio 2017, con la pubblicazione delle dati degli scritte in Gazzetta Ufficiale.

Se la scelta venisse confermata i candidati si troveranno a rispondere alle risposte in un’aula molto grande. In alcuni casi è capitato che ad alcuni candidati venga concesso di rispondere alle domande separatamente, in un’aula più piccola in compagnia di altre poche persone. Ecco, questo è il classico indizio di un broglio quindi in tal caso vi consigliamo di chiedere prontamente spiegazioni.

Inoltre, è possibile che per alcuni candidati si “chiuda un occhio” sull’utilizzo di materiale non ammesso al concorso. Anche questo atteggiamento è sospetto; denunciatelo ad un addetto al controllo.

La maggior parte dei brogli però avviene in una maniera tale che è difficile accorgersene: come chi ha partecipato a diverse selezioni certamente sa, il compito va inserito in una busta da sigillare contenente a sua volta un’altra busta con il nome del candidato. Su queste buste non ci dovrebbero essere segni di riconoscimento, ma purtroppo è molto semplice aggirare questo divieto.

Ad esempio, chi ha messo in atto il broglio solitamente mette un piccolo oggetto nella busta, come un nastro, oppure firma in modo diverso i lembi del plico. Per i candidati rendersi conto di questi piccoli trucchi non è semplice, ecco perché le truffe continuano ad esserci e a far guadagnare milioni di euro ai criminali che se ne occupano.

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