L’Italia è tristemente nota per i suoi concorsi pubblici, che sembrano impossibili da vincere senza raccomandazione: ma cosa fare in caso di un concorso truccato? Ecco una guida per ricorsi e denunce.
Concorsi pubblici in Italia: è tutto un bluff?
I concorsi pubblici non favoriscono i migliori: questo è quanto emerso da uno studio condotto da quattro economisti della Banca d’Italia che discutono sull’efficacia dei sistemi di assunzione e reclutamento.
Le selezioni dei concorsi a detta degli analisti sono distorte e legate fin troppo a lunghissime graduatorie di idonei, difficili da scavalcare. In aggiunta si caratterizzano per un eccesso di burocrazia nella compilazione delle domande di ammissione, che li rende rigidi e troppo formali.
Le prove da sostenere per accedere alla selezione sono basate, sempre secondo le valutazioni della ricerca, su teorie e nozioni astratte, senza contare le pochissime posizioni disponibili per ogni concorso indetto.
Il quadro emerso non è incoraggiante, questo perché i concorsi italiani sono spesso una vera e propria giungla per gli aspiranti al posto fisso nella PA. Tanti i casi di irregolarità, di domande misteriosamente non andate a buon fine seppure il candidato era in possesso dei requisiti e ancora più numerosi gli episodi di veri e propri concorsi truccati venuti alla luce negli anni.
Come denunciare concorsi pubblici truccati e irregolarità? E’ possibile vincere un concorso pubblico nel nostro Paese senza raccomandazione? Ecco come muoversi nel caso di irregolarità in una guida che spiega a chi rivolgersi e cosa chiedere.
Concorsi pubblici truccati: ricorso al Tar
I partecipanti ad un concorso pubblico hanno diritto a fare ricorso contro eventuali irregolarità.
Che strumenti possiede il candidato per rifarsi in caso di anomalie? Molti non denunciano l’ingiustizia subita per paura di non avere successo nella causa legale, invece è legittimo e necessario difendersi da concorsi truccati.
Quando il bando di gara viola le norme del nostro ordinamento o nella gara si riscontrano delle stranezze circa i criteri di valutazione, bisogna presentare ricorso al Tar ( Tribunale amministrativo regionale) entro 60 giorni dall’emanazione del provvedimento.
Per fare questo ci si può rivolgere ad un avvocato esperto di diritto amministrativo che aiuterà il candidato a compilare la domanda del ricorso.
Nella domanda di ricorso bisogna allegare: il bando di concorso, l’eventuale provvedimento di esclusione, la graduatoria e tutti gli elementi che si ritengono più opportuni (ad esempio i titoli presentati e non accettati).
Dopo bisognerà notificare il ricorso all’ente pubblico che ha indetto il concorso e agli altri candidati inseriti nella graduatoria definitiva. La mancata notifica del ricorso preclude la possibilità di poter far valere le proprie ragioni e i propri diritti.
Concorsi pubblici truccati: ecco come funziona in Italia
Per difendersi non è solo opportuno sapere cosa fare in caso di concorsi pubblici truccati, ma anche saper riconoscere quegli elementi che si ripetono nel tempo e danno luogo ad anomalie. Ecco come in Italia vengono falsati i concorsi.
Spesso si indice un concorso a propria immagine e somiglianza, infatti chi pubblica il bando lo fa quando non ci sono candidati adatti tranne coloro già prescelti.
Altra nota dolente sono le commissioni d’esame, spesso presiedute da persone incompatibili con il concorso in sé. Si parla di soggetti impossibilitati per legge o di parenti, amici e conoscenti che favoriranno un candidato a loro vicino.
Non dimentichiamo che i concorsi vengono indetti spesso per sanare delle mansioni esistenti, come il concorso truffa dell’INPS a 1.940 posti che serviva per inserire lavoratori già operanti presso l’Ente.
Le prove d’esame sono spesso già note anticipo perché pubblicate su internet o perché vengono elaborate in corsi organizzati ad hoc.
A volte la fuga di notizie avviene anche quando l’esame viene sostenuto contemporaneamente in più sedi a molte ore di distanza tra un posto e l’altro, cosa che dà modo alle domande della prova di circolare.
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