Condividere la propria password di Netflix espone a rischi superiori di quelli che possiamo immagine: conti correnti, carte, dati sensibili sono a rischio dagli hacker informatici. Ecco perché e come evitare ogni problema.
Chi ama il cinema e le serie TV ha in mente soltanto Netflix: la pensano così gli oltre 203 milioni di utenti sparsi in tutto il mondo che hanno scelto i contenuti della società americana per il proprio tempo libero. Il rovescio della medaglia, però, sono i furti informatici ad opera degli hacker che accedono a tutta una serie di informazioni contenute all’interno dei profili: indirizzi, carte di credito e informazioni personali.
Netflix, come proteggersi i dati personali
Come fare per proteggersi ed annullare ogni rischio? Innanzitutto, la password non va condivisa perché significa concedere l’accesso all’account e alle relative informazioni sensibili contenute.
Le password, poi, vanno cambiate spesso per evitare che coincidano con quella del conto bancario o con altri account. Il terzo errore da non commettere è dimenticare di scollegare il proprio account da un dispositivo utilizzato momentaneamente: sulle smart TV delle camere degli hotel è possibile trovare collegati account Netflix dei precedenti clienti con il rischio che malintenzionati abbiano accesso all’email e al numero di telefono.
Occhio alle email contraffatte e ideate per invitare i destinatari a cliccare su un link che rilascia malware o pagare una ricevuta online inserendo le credenziali dell’account e i dati bancari su un sito fasullo.
Un’altra operazione è quella di controllare lo storico dei contenuti utilizzati per fornire consigli basati sulle preferenze degli utenti. Infine, bisogna evitare in tutti i modi di accedere a Netflix da un dispositivo collegato a una rete Wi-Fi pubblica: per un hacker professionista diventa un gioco da ragazzi entrare in possesso dei dati personali o di un account.
Utilizzare una VPN (Rete privata virtuale) per guardare Netflix, crittograferà il traffico dati ed impedirà ai pirati informatici l’accesso al dispositivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA