In conferenza stampa oggi, 1° aprile 2020, Conte proroga le misure restrittive già in atto fino al 13 aprile. Ecco il nuovo DPCM.
Nuova conferenza stampa a sorpresa oggi, 1° aprire 2020: Conte ha annunciato la proroga delle misure di contenimento del coronavirus già in vigore al 13 aprile.
“Non siamo nella condizione di alleviare i disagi”, ha spiegato il premier.
Per questo motivo è stato emanato un nuovo DPCM che “proroga l’attuale regime delle misure, come disposte, fino al 13 aprile”.
“Dobbiamo continuare a rispettare le regole”, altrimenti “tutti gli sforzi sarebbero vani”. Conte ha poi aggiunto:
“Dal momento in cui ci sarà un calo dei contagi potremo iniziare a pensare a un allentamento delle misure, ma non siamo nella condizione di dire quando”.
Il Ministro della Salute Roberto Speranza aveva già aed ora è arrivata ma la conferma da parte del Presidente del Consiglio. Senza dubbio, il ritorno alla vita normale sarà graduale e modulato Regione per Regione, in base alla percentuale di contagi da COVID-19. I numeri degli ultimi giorni fanno ben sperare, ma non bisogna abbassare la guardia.
Nuova conferenza stampa Conte: proroga al 13 aprile
Poco dopo le ore 20:15 di questa sera, 1° aprile, si è tenuta la tanto attesa conferenza stampa in cui Conte ha indicato le misure da adottare per le prossime settimane, annunciando un nuovo DPCM. Poiché il 3 aprile, giorno in cui il Governo aveva precedentemente fissato il termine per la riapertura delle scuole di ogni ordine e grado, delle Università e degli esercizi commerciali, era ormai vicino, il Governo ha deciso per una proroga.
L’emergenza coronavirus è tutt’altro che passata, anche se i contagi hanno raggiunto un numero stazionario e si avvicina la discesa. Abbassare la guardia in questo momento sarebbe troppo rischioso, quindi sembra certo che le misure restrittive in atto saranno prorogate, almeno fino a dopo Pasqua.
Conte nei giorni scorsi ha smentito che il blocco totale si estenderà fino al 31 luglio, data che invece indica orientativamente la fine dell’emergenza sanitaria, ma il ritorno alla vita normale sarà graduale e affidato ai Governatori delle singole regioni, che, in base ai contagi e al grado di collaborazione dei cittadini, potranno decidere se e quanto allentare le maglie delle restrizioni.
Le misure restrittive confermate fino al 13 aprile
- Ad oggi le scuole di ogni ordine e grado, le Accademie e le Università (sia pubbliche che private) sono chiuse e, ove possibile, lezioni, interrogazioni ed esami si stanno svolgendo in videoconferenza.
- Chiuse tutte le attività “non essenziali” al Paese, il cui elenco è stato esteso grazie all’intervento dei Sindacati dei lavoratori, cosa che ha permesso di scongiurare gli scioperi generali annunciati.
- Dopo l’ordinanza dello scorso 22 marzo, è vietato spostarsi in un Comune diverso da quello in cui si abita, se non per motivi di salute, lavoro, necessità e assoluta urgenza, e occorre compilare il modulo di autocertificazione del Ministero dell’Interno.
- Non è vietato correre e passeggiare con il cane o con il figlio ma solo se si resta in prossimità dell’abitazione.
- Chiusi fino a data da destinarsi parchi cittadini e ville comunali.
Per i trasgressori c’è la multa da 500 euro a 5000 euro e l’arresto da 3 a 18 mesi.
Cosa si può fare?
- Fare la spesa,
- Recarsi in farmacia,
- Compare prodotti di prima necessità (se lo spostamento è giustificato e necessario, ci si può recare anche in un comune al di fuori di quello di residenza),
- Andare in edicola,
- Uscire con il cane ma rimanendo in prossimità della propria abitazione,
- Uscire con i bambini con un solo genitore ma rimanendo in prossimità della propria abitazione,
- Jogging e attività di allenamento fisico ma rimanendo in prossimità della propria abitazione,
- È vietato andare nelle seconde case, se non per «porre rimedio a situazioni sopravvenute e imprevedibili»,
- Usare la moto, ma solo da soli,
- Usare la macchina in massimo due persone,
- Usare la bicicletta ma solo per recarsi a casa, a lavoro, al supermercato e per l’attività fisica solo nei pressi della propria abitazione.
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