Navi Ong, approvato l’emendamento per la confisca immediata delle imbarcazioni che favoriscono l’immigrazione clandestina. Previste multe fino a un milione di euro.
Approvata la confisca immediata delle navi Ong che violano il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane e favoriscono l’immigrazione clandestina.
Il via libera è arrivato ieri, 18 luglio 2019, dalla Commissione Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, e ha raccolto l’approvazione sia della Lega che del Movimento 5 stelle, promotore dell’emendamento.
La confisca immediata delle Ong, a partire da oggi, va a completare le misure previste dal Decreto Sicurezza bis sull’emergenza sbarchi. Non solo, l’emendamento approvato prevede anche che l’armatore o il proprietario dell’imbarcazione, dopo la confisca, debbano provvedere alle spese di custodia della nave e pagare una multa che può raggiungere il milione di euro.
Confisca immediata navi Ong, cosa prevede l’emendamento approvato
Ieri, 18 luglio 2019, la Commissione Affari Costituzionali e Giustizia della Camera dei deputati ha approvato l’emendamento proposto dal M5s al Decreto Sicurezza bis: si prevede la confisca immediata delle navi Ong che infrangono il divieto di entrare nelle acque territoriali italiane, trasportando i migranti verso le coste della Penisola.
L’emendamento ha trovato l’appoggio anche della Lega, che la ritiene un utile disincentivo al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, fine ultimo del Decreto Sicurezza bis.
La Commissione ha approvato anche l’arresto in flagranza dell’imbarcazione Ong in caso di resistenza o violenza contro nave militare e l’inasprimento della multa per chi viola il divieto d’ingresso: dai 30-50mila euro iniziali, si passa a 150mila euro fino a un milione di euro per chi entra, transita e sosta nelle acque italiane senza il permesso.
Navi Ong, come avviene la confisca
L’emendamento approvato introduce la confisca dell’imbarcazione come misura cautelare per impedire di portare a termine lo sbarco dei migranti e, quindi, favorire l’immigrazione clandestina verso l’Italia.
Dopo la confisca, la nave Ong viene affidata alla Polizia di Stato, alla Capitaneria di porto o alla Marina Militare che provvedono alla custodia. Durante la confisca, saranno l’armatore o il proprietario della nave a dover sostenere tutte le spese di custodia e manutenzione del mezzo.
Se la confisca da provvisoria diventa definitiva, la nave Ong subentra nel patrimonio mobiliare di Stato.
La stretta all’immigrazione clandestina, in risposta all’emergenza sbarchi, sembra comunque essere ancora lontana dalla risoluzione. Secondo il Vicepremier Di Maio, sarebbe necessario bloccare l’export di armi verso i Paesi in Guerra, superare ila Convenzione di Dublino e prevedere durissime sanzioni per gli Stati europei che rifiutano di accogliere i migranti. Invece la soluzione di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è ancor più radicale: ordinare l’immediato blocco navale al largo della Libia.
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