Per il congedo di maternità il governo sta studiando una riforma che aumenterebbe il tempo di astensione dal lavoro riservato ai papà nell’ottica di una maggiore parità tra uomo e donna. Vediamo come cambia.
Il congedo di maternità potrebbe cambiare ancora nel 2020, ma come? La proposta arriva direttamente dal governo.
La prossima settimana infatti, presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali si prevede un tavolo con esperti per studiare delle modifiche all’attuale norma.
Il congedo di maternità è quella misura che permette alle lavoratrice dipendenti e autonome di astenersi dal lavoro durante la gravidanza e nel periodo successivo al parto per un totale di 5 mesi.
Una circolare INPS del 13 dicembre 2019 aveva già annunciato la modifica che permette di poter fruire del congedo di maternità di 5 mesi esclusivamente dopo il parto. Il governo sta ora pensando a una modifica ulteriore che estende i mesi e che riguarda anche i papà, non solo le mamme dei futuri nascituri.
Vediamo come cambia il congedo di maternità secondo la nuova proposta.
Congedo di maternità: un mese anche per i papà
La nuova proposta del governo sul congedo di maternità dovrebbe portare all’estensione dei mesi previsti, allungando anche per i papà il periodo di astensione dal lavoro per la cura dei figli.
A oggi il congedo di maternità prevede 5 mesi per la madre e solo 7 giorni per il padre. I giorni sono aumentati con l’arrivo del 2020 perché nel 2019 erano appena 5.
La nuova proposta che verrà studiata già a partire dalla prossima settimana da un gruppo di lavoro che si insedierà al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali prevederebbe un unico congedo di maternità di 6 mesi.
Di questi 6 mesi l’80% sarebbe riservato alla madre (5 mesi) e il 20% al padre (un mese). Questo permetterebbe anche di colmare il divario esistente tra uomini e donne nel mondo del lavoro.
In Italia infatti il “gender pay gap”, la differenza di retribuzione tra uomini e donne, ancora esiste e secondo gli ultimi dati Istat è del 7,4%.
La misura sul congedo di maternità che si sta studiando perché rientri nella prossima Legge di Bilancio è pensato per cercare di assottigliare la disparità di trattamento nel mondo del lavoro tra uomini e donne.
A confermare la nuova riforma del congedo di maternità la sottosegretaria al ministero del Lavoro Francesca Puglisi che in un post su Facebook in merito ha scritto: “Se sono sempre le donne a dover conciliare lavoro e cura non cambierà mai nulla. E invece bisogna passare dalle politiche di conciliazione a quelle di condivisione”.
Il congedo di maternità (e paternità) oggi
Il congedo di maternità, come abbiamo accennato, spetta oggi alla madre per 5 mesi, mentre solo 7 giorni sono previsti per il padre. La madre del nascituro può usufruire del congedo di maternità nelle seguenti modalità:
- 2 mesi prima della data presunta del parto, e i 3 mesi successivi alla nascita del figlio;
- 1 mese precedente al parto e 4 successivi. In questo caso quindi la donna incinta dovrà lavorare fino all’ottavo mese di gravidanza, e per farlo è necessario il certificato medico rilasciato dal medico aziendale o dal ginecologo che attesta che questa scelta non provocherà alcun danno alla salute né della mamma e né del bambino;
- 5 mesi dopo il parto. Questa è la novità introdotta dalla manovra finanziaria per il 2019, con la quale è stato concesso alle lavoratrici di utilizzare tutto il periodo del congedo dopo il parto, così da poter dedicare più tempo al figlio.
Il padre può usufruire del congedo di maternità nei seguenti casi:
- morte o grave infermità della madre;
- affidamento esclusivo del figlio al padre;
- abbandono del figlio o mancato riconoscimento del neonato da parte della madre.
Per avere informazioni più dettagliate sul congedo di maternità per il padre rimandiamo a un articolo di Money.it.
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