Esteso il congedo di paternità obbligatorio anche in Italia: lo prevede Nestlé per favorire la genitorialità e la parità di genere. La normativa nazionale lo fissa invece a 10 giorni.
Un congedo di paternità di 3 mesi retribuito per favorire la genitorialità e la parità di genere. Mentre il governo con la Legge di Bilancio 2022 si è limitato a portare il congedo di paternità obbligatorio a 10 giorni, un’azienda italiana, precisamente Nestlé Italia, lo estende a 3 mesi per i suoi dipendenti, 12 settimane retribuite per chi si assenta dal lavoro in caso di nascita o affido del figlio.
A dare comunicazione del nuovo congedo di paternità è stata la stessa azienda specificando che il sostegno viene pensato in seno a un “innovativo accordo sindacale che, integrando quanto previsto dalla legge, mira ad agevolare la carriera femminile attraverso il bilanciamento dei carichi familiari”.
Il congedo di paternità retribuito di 3 mesi arriva proprio nei giorni in cui il governo approva alcune novità sul congedo parentale 2022.
Congedo di paternità di 3 mesi retribuito da Nestlé Italia: come funziona
Vediamo allora come funziona il congedo di paternità retribuito di 3 mesi di Nestlé Italia. L’azienda la scorsa settimana ha comunicato l’impegno a investire 1 milione di euro l’anno per questa misura di genitorialità condivisa.
Come si legge nel comunicato dell’azienda, la stessa e le Organizzazioni Sindacali degli alimentaristi – FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL – hanno sottoscritto un accordo che istituisce la “Nestlé Baby Leave”, un “congedo retribuito di 3 mesi (12 settimane consecutive) di cui potrà usufruire il papà lavoratore o il secondo caregiver in occasione della nascita di un figlio o dell’adozione di un minore.”
Il congedo di paternità Nestlé potrà essere fruito dal secondo caregiver in un’unica soluzione entro sei mesi della nascita di un figlio o dell’adozione .
Il nuovo congedo, comunica l’azienda, avrà assicurata l’erogazione di tutti gli elementi retributivi. L’obiettivo dell’iniziativa di Nestlé è quello di sostenere la famiglia e le donne nell’ambito di una condivisione tra i genitori della gestione dei figli nei primi mesi di vita. Si legge ancora nel comunicato dell’azienda:
“La nuova policy rappresenta un importante passo in avanti sia rispetto ai dieci giorni previsti attualmente dalla legislazione italiana, sia alle politiche adottate finora da Nestlé stessa che, già dal 2012 e per prima in Italia, ha introdotto 2 settimane aggiuntive di congedo retribuito per il lavoratore padre o secondo caregiver, misura che dal prossimo mese verrà superata dalla “Nestlé Baby Leave”.”
Proprio oggi il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Mario Draghi, del ministro del Lavoro e Politiche sociali Andrea Orlando e del ministro per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che attua la direttiva (UE) 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva 2010/18/UE del Consiglio. Si modifica quindi la disciplina sul congedo parentale. Le novità sono le seguenti:
- il congedo parentale sarà pagato anche quando goduto tra i 6 e i 12 anni del figlio, indipendentemente dal reddito del lavoratore che lo richiede;
- la durata del periodo indennizzabile sale da 6 a 9 mesi;
- il diritto al congedo parentale per il genitore solo passa da 10 a 11 mesi.
Per i dettagli sull’argomento rimandiamo a un articolo completo di Money.it.
Congedo di paternità di 3 mesi: primi risultati positivi
Nestlé aveva già introdotto 2 settimane aggiuntive di congedo di paternità che ora arriva a 3 mesi e l’azienda comunica già di aver riscontrato risultati positivi.
Secondo l’azienda infatti le iniziative a sostegno della genitorialità hanno portato il tasso di natalità interno all’azienda di 1,6 figli per donna nel 2021, un dato più alto della media italiana, che si attesta a 1,24.
Nestlé procede quindi con il sostegno alla genitorialità con la misura sul congedo di paternità di 3 mesi. L’azienda nel comunicato cita anche gli allarmanti dati ISTAT sulle nascite in Italia che nel 2020 hanno raggiunto il picco negativo con un tasso di 7 neonati ogni 1.000 abitanti. Aggiunge Nestlé:
“Anche i dati INPS sui beneficiari del congedo parentale per Covid-19, rimarcano l’assenza di una equa condivisione dei carichi familiari. Solo il 21% dei padri ne ha fatto richiesta, contro il 79% delle madri. Numeri che confermano quanto le donne svolgano ancora il ruolo di principale caregiver nelle famiglie italiane.”
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