Il congedo parentale Covid deve essere previsto anche in caso di smart working. La Cgil in una nota chiede al governo di intervenire in merito con il prossimo decreto Sostegni, anche sull’importo.
Il congedo parentale Covid dovrebbe essere previsto anche in caso di smart working e la richiesta arriva direttamente dal sindacato Cgil. Lo stesso dovrebbe valere per il bonus baby sitter. Il congedo parentale Covid è stato reintrodotto dal decreto legge del governo in vigore dal 15 marzo per i genitori con i figli fino a 14 anni in didattica a distanza, ma anche per quarantena o contagio, retribuito al 50%. Dai 14 anni ai 16 non è prevista l’indennità.
Il congedo parentale Covid tuttavia, come è stato nel 2020, è alternativo allo smart working. La Cgil in una nota chiede che questa regola venga superata e che il congedo parentale possa essere fruito anche dai genitori che svolgono l’attività lavorativa in modalità agile. Si chiede al governo di correggere il tiro nel decreto Sostegni sul quale il si sta accelerando.
Venerdì il testo dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri. La Cgil chiede anche d’intervenire sull’importo del congedo parentale Covid.
Congedo parentale Covid anche in smart working
La richiesta che il congedo parentale Covid venga riconosciuto anche con lo smart working è arrivata dalla Cgil in una nota.
In vista dell’approvazione del decreto Sostegni il sindacato chiede che non venga scaricato il peso della grave situazione che si sta affrontando ancora una volta sulle famiglie e in particolare sulle lavoratrici.
Lo smart working infatti, sottolinea la nota della Cgil, è lavoro a tutti gli effetti e pertanto non può considerarsi alternativo al congedo parentale per i figli minori di 14 anni. Nella nota la Cgil chiede per prima cosa “l’eliminazione dell’incompatibilità tra l’accesso ai congedi e lo smart working. Le due misure non possono essere alternative: lavorare da casa è lavorare, e quindi incompatibile con la cura e l’assistenza ai figli under 14 in Dad. Per lo stesso motivo, deve essere possibile fruire del bonus baby sitter anche in caso di smart working”.
Il sindacato chiede anche di aumentare il valore dell’indennità per il congedo parentale Covid del 2021 e che l’importo sia superiore al 50% della retribuzione. La stessa viene considerata insufficiente.
Il sindacato chiede che le misure previste, quindi il congedo parentale e il bonus baby sitter, “siano esigibili per tutte le famiglie, comprese quelle omogenitoriali.”
Congedo parentale Covid 2021
Il congedo parentale Covid 2021 lo ricordiamo è previsto per uno o entrambi i genitori che ne possono fruire alternativamente in tre casi:
- didattica a distanza del figlio;
- quarantena imposta con provvedimento della Asl territorialmente competente;
- contatto con positivo avvenuto in qualsiasi luogo.
Il congedo parentale Covid prevede fino a 14 anni del figlio minore un’indennità pari al 50% della retribuzione, mentre per i figli tra i 14 e i 16 anni non è prevista l’indennità né i contributi figurativi.
Il congedo è accessibile solo per i genitori che non possono lavorare in smart working. Lo stesso vale in caso di disoccupazione o sospensione dal lavoro.
Il bonus baby sitter invece è riservato ai genitori lavoratori autonomi, partite IVA e anche a infermieri, medici e forze dell’ordine con i figli minori di 14. L’importo in questo caso può arrivare fino a 100 euro a settimana.
Nel dettaglio il congedo parentale Covid, così come anche il bonus baby sitter, non può essere fruito nei giorni in cui:
- un genitore svolge la prestazione di lavoro in modalità agile;
- oppure fruisce del congedo parentale Covid;
- oppure non svolge alcuna attività lavorativa o è sospeso dal lavoro.
Entrambe le misure sono fruibili dal 1° gennaio al 30 giugno 2021.
Non sappiamo al momento se gli aiuti previsti per i genitori dal decreto Covid subiranno una modifica con il decreto Sostegni come richiesto dalla Cgil.
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